L’India potrebbe diventare il più grande Stato a non praticare più test sugli animali nei laboratori.
All’inizio di questo mese, l’Ente nazionale per la ricerca biomedica ha raccomandato investimenti rapidi in quelle tecnologie che possono sostituire gli animali impiegati nei laboratori.
Alcuni scienziati indiani hanno accolto con favore il piano, ma altri sostengono, invece, che le alternative alla tossicità dei farmaci e ai test di efficacia non siano ancora sufficienti per sostituire gli animali.
Quali sono le alternative agli animali
Le alternative alla sperimentazione animale potrebbero esserci già.
Secondo l’Indian Council of Medical Research (ICMR), le tecnologie emergenti che creano un modello artificiale della complessa fisiologia umana – vale a dire le versioni di tessuti umani cresciuti in laboratorio – stanno iniziando a competere, e in alcuni casi a superare, gli animali nella loro capacità di riprodurre sperimentalmente le condizioni delle malattia umane.
Secondo i ricercatori, queste nuove alternative non solo sarebbero più efficaci, ma avrebbero anche vantaggi in termini di costi e benefici.
Molti Paesi stanno cambiando rotta
L’apertura della comunità scientifica indiana a nuovi modelli potrebbe rappresentare una svolta epocale.
Intanto, in tutto il Mondo la scienza sta cercando di superare – o quantomeno limitare – il modello della sperimentazione animale.
Il Regno Unito e gli Stati Uniti hanno già predisposto una road map per lo sviluppo di tecnologie sostitutive e, a settembre, la US Environmental Protection Agency ha annunciato piani per limitare l’uso di animali nei test di tossicità.
Anche Danimarca, Brasile, Germania, Svizzera, Australia, Cina e Corea stanno lavorando a programmi di ricerca per lo sviluppo di tecnologie alternative.
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