Nelle acque dell’Oceano Pacifico c’è un’isola fatta di rifiuti che ha le stesse dimensioni della Francia. Ora, questo ammasso di immondizia galleggiante potrebbe diventare il 196esimo stato del Pianeta.
Quali i vantaggi se fosse davvero uno stato
La petizione rivolta all’Onu perché venga istituito lo stato pattumiera è stata lanciata online e, nel giro di breve, ha raccolto centinaia di migliaia di adesioni da parte di cittadini di tutto il mondo.
Una richiesta bizzarra, ma che è stata fatta con un intento provocatorio. Se quell’enorme superficie fosse un’entità statale autonoma sarebbe, infatti, sottoposta a norme in materia di protezione ambientale. E dato che i Paesi membri delle Nazioni Unite si devono impegnare affinché l’ambiente sia rispettato, questo significa che se Trash Isles diventasse uno stato autonomo e riconosciuto, tutti gli altri paesi dovrebbero cooperare per smaltire i rifiuti. Con grande benefico per l’Oceano.
Già pronti passaporti e valuta
Intanto, i promotori dell’iniziativa hanno già disegnato la bandiera del nuovo stato che, provocatoriamente, rappresenta una bottiglia di plastica che galleggia in acqua.
Sono state coniate anche le banconote, chiamate debris, termine inglese con quale si indicano i rifiuti – sopratutto di plastica – che inquinano i mari.
Sono già stati rilasciati anche i passaporti per i cittadini della Trash Isles. Il primo è stato consegnato ad Al Gore, politico americano celebre per le sue battaglie a favore dell’ambiente.
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