Il potere contagioso degli sbadigli è innegabile e va oltre i confini delle specie. Ma nel caso dei gelada (Theropithecus gelada), scimmie endemiche dell’Etiopia caratterizzate da un’alta complessità sociale, lo sbadiglio avrebbe addirittura un ruolo nel mantenere i legami sociali, anche in situazioni in cui il contatto visivo risulta impossibile.
Queste scimmie, infatti, a differenza di altri primati, producono sbadigli “rumorosi” – un tratto condiviso solo con la nostra specie –, i cui vocalizzi creano delle vere e proprie sinfonie che si propagano tra i gruppi. Tale suono, inoltre, sembra essere particolarmente contagioso quando emesso da maschi dello stesso gruppo, individui cioè con un peso sociale maggiore.
Il fenomeno, le cui analogie con le dinamiche sociali umane risultano evidenti, è stato osservato da un gruppo di etologi ed etologhe delle Università di Pisa e di Rennes che ha lavorato due mesi nello NaturZoo di Rheine e ha poi pubblicato i risultati della ricerca svolta sulla rivista Scientific Reports.
Ma gli sbadigli sono solo l’inizio. La loro componente acustica potrebbe, infatti, fungere da strumento non solo per regolare le dinamiche sociali, ma anche per creare una connessione emotiva tra individui che, condividendo lo stesso stato d’animo, possono sincronizzare le proprie azioni, particolarmente in scenari in cui il contatto visivo è limitato.
Per comprendere appieno questi fenomeni nei gelada e per studiarne la complessità sociale e le conseguenti strategie comunicative, lo stesso gruppo di ricerca darà il via a breve a un progetto finalizzato alla raccolta di dati comportamentali su queste scimmie in Etiopia, in natura, in collaborazione con l’Università di Addis Abeba.
I risultati di questo nuovo studio potrebbero gettare luce sulla possibile convergenza evolutiva con la nostra specie, rivelando un intrigante collegamento tra il contagio di sbadiglio, la comunicazione uditiva e i comportamenti a base empatica.
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com