Si preannuncia un fine anno col botto (nel vero senso della parola) a Stromboli, dove da qualche tempo si registra un sensibile aumento dell’
Segnali premonitori
Dopo l’eruzione effusiva avvenuta tra i mesi di agosto e novembre 2014, quando diverse colate laviche si sono riversate sul fianco del vulcano raggiungendo anche il mare, lo Stromboli era tornato alla sua attività esplosiva definita ‘ordinaria’. Tuttavia, a partire da luglio 2017 si sono osservati almeno quattro episodi esplosivi di maggiore energia, avvenuti
Il vulcano però non deve incutere timore. Stromboli è monitorato costantemente da una rete multi-parametrica in grado di captare le minime variazioni del suo comportamento eruttivo. La rete si compone di vari sistemi tra cui quello sismico (terremoti, tremore vulcanico), acustico, geochimico (composizione e temperatura gas e acque), delle deformazioni del suolo (gps e clinometri), magnetico, gravimetrico, visivo (telecamere termiche ed ottiche). Sulla Sciara del Fuoco inoltre è stato installato un sistema di monitoraggio che si basa su due interferometri radar ad apertura sintetica (SAR), che captano gli eventuali movimenti franosi sul fianco del vulcano, mentre per la rilevazione di onde di maremoto, due boe sono state installate a largo dell’isola. Le strutture preposte al monitoraggio di tutti questi dati sono le sezioni di Catania e Palermo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ed il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze. I segnali delle stazioni di misura inoltre sono trasmessi in tempo reale al Centro Operativo Avanzato (COA) del Comune di Lipari e alle sale operative degli enti preposti al monitoraggio, dove oltre all’acquisizione avviene anche l’analisi e l’interpretazione dei dati per comprendere a fondo lo stato del sistema vulcanico.
Innalzato il livello di allerta
Proprio durante questi ultimi mesi, sulla base delle fenomenologie osservate e delle valutazioni di pericolosità rese disponibili dai centri di competenza (INGV e Università di Firenze), il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile ha deciso di innalzare il livello di allerta del vulcano da verde (livello base) a giallo (livello di attenzione), mettendo in moto tutte le relative procedure previste dal Piano Nazionale di Emergenza per l’isola di Stromboli. Queste misure precauzionali ovviamente vengono prese poiché, a causa delle variazioni osservate, potrebbe verificarsi il rischio di una forte fase esplosiva come già accaduto negli anni 2003 e 2007. Innalzare il livello di allerta significa potenziare il sistema di monitoraggio presente ed attivare un raccordo informativo costante tra la comunità scientifica, le strutture operative del servizio nazionale della Protezione Civile e le amministrazioni locali, che seguono costantemente lo sviluppo della situazione.
Non si può stabilire con certezza cosa accadrà nei prossimi mesi. Il comportamento eruttivo dello Stromboli, infatti, come quello di tutti i vulcani del mondo, non è sempre ben prevedibile. Ricercatori e personale della Protezione Civile Nazionale stanno monitorando costantemente l’evolversi della situazione, cercando di elaborare ed interpretare rapidamente i segnali che arrivano da questo gigante di fuoco.
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