Si chiama F20 l’orsa di 110 chilogrammi catturata in Val Genova, all’interno del Parco naturale provinciale dell’Adamello-Brenta. L’operazione è avvenuta nell’ambito delle azioni previste dal progetto internazionale Life Dinalp Bear, che vede la partecipazione anche di Austria, Slovenia e Croazia con l’obiettivo di monitorare gli orsi al fine di garantirne l’incolumità e prevenirne i danni.
Buone capacità di sopravvivenza per i cuccioli orfani
F20 è uno dei cuccioli di Daniza, l’orsa uccisa nel 2014 dall’anestetico durante il tentativo di cattura a seguito dell’aggressione ad un cercatore di funghi. La conferma dell’identità di F20 è arrivata dalle verifiche del microchip di cui tutti i cuccioli di Daniza erano stati dotati dopo la sua morte.
Come anche uno dei suoi fratelli catturato lo scorso anno, anche F20 è risultata essere in piena salute. Per i responsabili del progetto questo è un dato importante, che conferma le buone possibilità di sopravvivenza dei cuccioli di orso rimasti orfani.
Radiocollare di ultima generazione
In passato l’orsa F20 aveva dimostrato comportamenti un po’ troppo confidenti nei confronti delle persone.
Il controllo degli spostamenti di F20 ora continuerà da remoto, attraverso le localizzazioni Gps fornite dal radiocollare.
Lo strumento del quale F20 è stata dotata è di ultima generazione, messo a punto dalla Fondazione scientifica trentina Edmund Mach. Questo particolare radiocollare, infatti, consente la localizzazione preventiva nel caso in cui l’animale si avvicini troppo a obiettivi “sensibili” precedentemente individuati e muniti di un particolare sensore.
Nel caso in cui F20 dovesse arrivare in prossimità dei luoghi segnalati, particolari dissuasori visivi e sonori si attiverebbero, allontanando l’orso e prevenendone i danni.
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