È uno straordinario caso di “photobombing”, ovvero l’azione di inserirsi volontariamente e furtivamente in un’inquadratura per rovinare la fotografia, pratica resa popolare in molti TG da quello strano personaggio, Gabriele Paolini, che s’inserisce spesso alle spalle degli inviati di fronte ai palazzi delle istituzioni.
Oppure ricorda i casi di sovraesposizione di selfie, dove la smania di apparire fa superare ai protagonisti la cosiddetta “soglia del ridicolo”.
Protagonista della vicenda è un orso nero americano. Un team di ricercatori dell’Open Space and Mountain Parks di Boulder, in Colorado (OSMP), ha installato una fototrappola, una macchina fotografica collegata a un sensore che si attiva con il movimento, per monitorare le specie selvatiche che frequentano l’area naturale.
Con grande sorpresa, quando hanno esaminato gli scatti, hanno scoperto che delle 580 fotografie scattate, ben 400 avevano come soggetto il primo piano di un simpatico orso che osservava da vicino la fotocamera, con l’effetto di farsi una marea di selfie. Di fronte, di profilo, tirando fuori la lingua…
Il curioso e un po’ vanitoso orso è diventato immediatamente una star dei Social.
In genere, gli animali selvatici non fanno caso alle fototrappole e si limitano a camminare alla ricerca di cibo o di luoghi di riposo ma, come spiega Phillip Yates, portavoce di Open Space and Mountain Parks, «… questo orso è diverso. In questo caso, un orso si è interessato in modo particolare a una delle nostre telecamere per la fauna selvatica e ha colto l’occasione per scattare centinaia di “selfie”. Queste immagini ci hanno divertito e pensiamo che facciano divertire anche gli altri». Più seriamente, Yates ha aggiunto che «Le telecamere per la fauna selvatica ci offrono un’opportunità unica per studiare come le specie locali utilizzano l’ambiente che ci circonda, riducendo al minimo la nostra presenza in habitat sensibili».
250 km di sentieri e 17.000 orsi neri
Il Boulder Open Space and Mountain Parks Department gestisce circa 18.000 ettari di terreno pubblico, tra cui 250 km di sentieri.
Orsi, uccelli, volpi e gufi sono solo alcuni degli animali ripresi dalle telecamere del Parco. I funzionari sperano con questi strumenti di apprendere come le specie locali utilizzano il territorio, riducendo al minimo la presenza umana in habitat sensibili.
Per tranquillizzare la popolazione, la città di Boulder ha dichiarato che non è nota la presenza di orsi grizzly in Colorado, ma solo orsi neri, una popolazione difficile da censire a causa della natura solitaria ed elusiva della specie.
Il dipartimento ha dichiarato che la stima prudenziale è che ci siano tra i 17.000 e i 20.000 orsi nello Stato.
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com