Si chiama TrailGuard AI la nuovissima tecnologia antibracconaggio nata dalla collaborazione tra la Leonardo DiCaprio Foundation (LDF), RESOLVE e Intel. Stiamo parlando di una fototrappola intelligente nata per proteggere la fauna selvatica africana dalle armi. A presentarla al mondo è Eric Dinerstein, Direttore della Biodiversity and Wildlife Solutions di RESOLVE ed esperto nella creazione di piani di conservazione per i grandi mammiferi di fama internazionale tra cui rinoceronti e tigri. «È una vera e propria tecnologia all’avanguardia» scrive Dinerstein. Possiamo definirla senza ogni dubbio una svolta nella salvaguardia della megafauna africana «che si avvale dei progressi raggiunti dall’intelligenza artificiale per fermare i bracconieri prima che colpiscano».
Big 5 a rischio
Conosciamo la megafauna carismatica africana con il termine inglese big 5, ovvero i grandi 5. Si tratta di elefanti, rinoceronti, leoni, bufali e leopardi, i cinque mammiferi più rinomati dai turisti per la loro maestosità e bellezza. Purtroppo tra di essi troviamo anche le specie più ambite dai bracconieri per il commercio illegale di avorio. Elefanti e rinoceronti subiscono l’incessante pressione di un mercato avido di zanne e corni dall’inestimabile valore economico e dalle leggendarie proprietà terapeutiche secondo la medicina tradizionale asiatica. I numeri sono allarmanti: secondo i dati WWF (World Wildlife Fund) più di 20.000 elefanti africani (Loxodonta africana), circa 15 al minuto, vengono uccisi ogni anno per produrre oggetti ornamentali e, circa 3 rinoceronti sono ogni giorno vittime del bracconaggio nel solo Sudafrica, lo stato africano con la maggiore concentrazione di rinoceronti neri (Diceros bicornis). Purtroppo il potere della tradizione è ancora forte e questi esemplari criticamente minacciati sono vittime di false credenze che attribuiscono alla polvere di corno poteri afrodisiaci e curativi.
Una svolta tecnologica
Precedenti versioni di questa nuova tecnologia di ultima generazione non avevano dato i risultati sperati. Si trattava perlopiù di fototrappole sensibili al movimento che scattavano fotografie per poi inviarle ai quartieri generali dei parchi africani. Purtroppo la maggior parte delle immagini scattate in natura non erano di nessuna utilità per via della scarsa o nulla qualità. Oltretutto il costo in termini economici e di tempo per sostituire le batterie non era per nulla indifferente.
Con TrailGuard AI le cose sono cambiate: è possibile filtrare tutto ciò che non è “umano” scattando fotografie a sole persone. Nel momento in cui il computer presente all’interno TrailGuard AI individua la presenza di persone o addirittura veicoli, in pochi secondi l’immagine viene condivisa con il parco in questione via radio o satellite. L’efficienza energetica è inoltre notevole: se era necessario sostituire le batterie una volta ogni mese ai precursori di TrailGuard AI, ora è possibile non preoccuparsene per più di un anno.
Giocare d’anticipo
TrailGuard AI è una vera rivoluzione nella protezione della fauna selvatica dal mercato illegale. Le sue ridotte dimensioni unite a un computer altamente performante, batterie di lunga durata e immediatezza nella trasmissione delle immagini lo rendono l’alleato perfetto delle squadre anti bracconaggio.
Come spiega Dinerstein «TrailGuard AI sarà dislocato in circa sei parchi africani nei primi mesi del 2019». «Nuove tecnologie sono disponibili per affrontare il bracconaggio», ma Dinerstein ci tiene a sottolineare come queste concentrino i loro sforzi una volta che il danno è stato ormai compiuto. Con TrailGuard AI si interverrà in anticipo, prima che un altro big 5 sia aggiunto all’interminabile lista di vittime della caccia di frodo.
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