Il centro di recupero della fauna selvatica della Lipu di Roma accoglie ogni anno dai 3.500 ai 4mila animali.
Tra gli assistiti ci sono uccelli rapaci, come gufi, allocchi, falchi, poiane e civette, ma anche mammiferi, come volpi, tassi, ricci e pipistrelli.
Ad accomunare tutti questi pazienti speciali c’è una caratteristica: nessuno di loro ha un nome.
Sì, perché dare un nome significa addomesticare, rendere parte di una famiglia. I pazienti del centro di recupero, invece, sono destinati a tornare in Natura, da dove provengono.
Il 90% degli ospiti portato dai privati
La maggior parte degli animali selvatici che arrivano alla struttura di Villa Borghese sono portati dai privati. Il restante 10%, invece, è accompagnato in clinica dalle forze di polizia.
Oltre ai volatili colpiti dagli spari dei cacciatori, qui arrivano anche molti ricci, intossicati dai lumachicidi o dai diserbanti.
Un vero e proprio ospedale
La struttura è attrezzata come un vero e proprio ospedale. Ci sono un pronto soccorso, una sala chirurgica, le gabbie e le voliere per le degenze e appositi tunnel per la riabilitazione al volo.
Nella struttura lavoravano una responsabile e due operatori fissi, oltre ad alcuni volontari.
I contatti
- Indirizzo: Via Aldrovandi, 2 – angolo viale Belle Arti, Villa Borghese
- Come raggiungere il centro: la struttura è al centro di Roma, tra la Via Flaminia e Villa Borghese. È raggiungibile sia con l’auto che con i mezzi pubblici.
- Orari di apertura al pubblico: Il Centro è visitabile tutti i giorni dalle 9.30 alle 17.30.
- Sito web: www.crfsLipuroma.it
- Email: crfs.roma@lipu.it
- Telefono/Fax: 06 3201912
- Responsabile: Francesca Manzia
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