Siamo stati abituati a pensare che l’evoluzione comporti la sopravvivenza del pool genetico migliore ma non è sempre così.
Sull’isola di Luzon, nelle Filippine, è stata misurato il maggior numero di specie di mammiferi nel mondo, superando perfino il Madagascar.
Le isole sono spesso un esempio di evoluzione libera per tutti, dove una nuova specie può trovare le perfette condizioni per l’adattamento, quali assenza di predatori e un habitat accogliente. Essere introdotti in un ecosistema isolato può trasformare una mediocre specie locale in una nuova speciale e unica creatura.
Esempi di specie definite endemiche, presenti solamente in una sola località posso essere trovati ovunque nel mondo. I lemuri del Madagascar, come le iguana e i cormorani incapaci di volare delle Isole Galapagos ne sono la dimostrazione.
In realtà, le isole non sono solamente un melting pot di specie, ma sono anche responsabili di specifici adattamenti che differenziano creature inizialmente identiche da una località ad un’altra.
Questo processo viene a volte definito regola delle isole (island rule), grazie al quale le componenti complesse sono rimosse, il che significa che le piccole specie diventano di grande taglia e le grandi specie diventano di piccola taglia.
Esempi di questa regola sono gli elefanti nani che una volta abitavano la zona del Mediterraneo o perfino i “piccoli” umani abitanti dell’Indonesia. Situazioni opposte sono le tartarughe giganti delle Galapagos, probabilmente provenienti dall’Ecuador.
Il laboratorio di Luzon
Le isole sono quindi considerabili perfetti laboratori di studio dell’evoluzione, luoghi in cui la selezione naturale non segue una regola precisa. Alcune isole sono più spettacolari di altre, mostrando caratteri totalmente unici. Degli scienziati del Field Museum di Chicago hanno appena pubblicato uno studio riguardate l’isola con il maggior numero di specie di mammiferi al mondo.
Quasi sorprendentemente Luzon, l’isola più estesa delle filippine, è stata premiata con questo titolo. Dopo 15 anni di studi, il gruppo di ricerca ha concluso che 52 specie di mammiferi su un totale di 56 sono endemiche dell’isola. Il 93% dei mammiferi non volanti, i pipistrelli non sono stati presi in considerazione, non si ritrovano da nessun’altra parte al mondo, rendendo Luzon un tesoro dal punto di vista biologico.
Ciò che rende Luzon cosi speciale è la sua storia geologica e la sua area che supera di 40.000km2; l’isola infatti non è mai stata collegata a nessuno dei maggiori continenti.
Grazie ad un’area maggiore di Cuba o dell’Islanda e al lunghissimo tempo trascorso, Luzon ha dato ai numerosi animali che hanno colonizzato la zona i giusti ingredienti per adattarsi e evolvere in nuove specie.
Tuttavia, la fragile natura di questi ecosistemi è minacciata da estinzione. Nelle Galapagos, le capre che sono state introdotte, competono e superano per il cibo le tartarughe giganti, mentre i serpenti che sono stati accidentalmente introdotti nel Guam stanno distruggendo l’equilibrio dell’isola in quanto si nutrono di volatili che non hanno mai dovuto difendersi dai serpenti. Il cambiamento climatico e l’inquinamento sono anch’essi maggiori cause di distruzione di questi delicati equilibri naturali.
Non vi sono aree che necessitano di più sforzi di conservazione che queste isole con ecosistemi cosi speciali e unici.
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