Una serie di azioni a tutela della biodiversità del mare saranno intraprese in tre aree protette della Sardegna grazie ai finanziamenti della Fondazione Cappellino in collaborazione con Blue Marine Foundation.
Le aree marine interessate sono quelle di Capo Carbonara, lungo la costa sud orientale, Capo Caccia e il Parco Nazionale dell’Asinara, nella parte nord occidentale dell’isola.
In particolare, nell’Area marina protetta di Capo Carbonara, a Villasimius, saranno avviate – con un investimento di 74mila euro in 2 anni – azioni di pulizia e smaltimento di attrezzi da pesca abbandonati o smarriti dai pescatori, che costituiscono una notevole fonte di inquinamento e un rischio il delicato ecosistema della zona. Un ecosistema considerato uno dei più importanti del Mar Mediterraneo in termini di biodiversità, grazie alle vaste praterie di Posidonia oceanica – habitat prioritario in base alla Direttiva Habitat 92/43 CEE – che offrono rifugio a numerose specie e svolgono inoltre una funzione stabilizzatrice sui fondali e sull’erosione della costa.
Nell’Area marina di Capo Caccia, in prossimità di Alghero, dove l’eccessiva frequentazione umana e le attività di ancoraggio causano non pochi problemi alla biodiversità, saranno installate – con un investimento di 20mila euro in un anno – quattro linee di ormeggio all’estremità sud del promontorio. Ciò al fine non solo di regolamentare maggiormente questa pratica, ma anche di favorire l’attività subacquea dei diving autorizzati, proteggendo così specie a rischio come il corallo rosso (Corallium rubrum) e il suo habitat – anch’esso prioritario secondo la Direttiva Habitat 92/43 CEE –, limitrofo all’ingresso delle numerose grotte sommerse che caratterizzano la zona.
Per quanto riguarda il Parco Nazionale dell’Asinara e la sua Area marina protetta, sarà avviato – con un investimento di 74mila euro in 2 anni – un iter di aggiornamento dei principali strumenti di gestione. In quest’area, che ospita specie vulnerabili come la cernia bruna (Epinephelus marginatus) e la corvina (Sciaena umbra), divenute rare a causa della pesca eccessiva, saranno implementate le misure di gestione della pesca locale, permettendo un recupero degli habitat per molte specie autoctone e il mantenimento di una ricca e importante biodiversità. Non bisogna infatti dimenticare che qui sono presenti alcuni mammiferi marini minacciati inclusi nella Lista Rossa IUCN, come i delfini tursiopi (Tursiops truncatus), le balenottere comuni (Balaenoptera physalus) e la tartaruga Caretta caretta.