Come era prevedibile la Commissione Europea ha deciso di adottare il pugno duro contro l’Italia e altre cinque nazioni per i ritardi nelle politiche antismog. Insieme a Ungheria e Romania, il nostro Paese è stato deferito alla Corte di giustizia europea per lo sforamento dei limiti di particolato (Pm10), le cosiddette polveri sottili. Deferite anche Francia, Germania e Gran Bretagna per avere superato i limiti del biossido di azoto (NO2).
È del tutto evidente che per migliorare la qualità dell’aria che respiriamo occorre ridurre le automobili in circolazione, ma è altrettanto importante incrementare al contempo il verde urbano.
Coldiretti ha spiegato che con appena 31 metri quadrati di verde urbano a testa – a Milano si riducono a 17,9 e a Napoli addirittura a 13,6 – le città italiane non riescono a contrastare l’assedio dello smog.
In un recente convegno svoltosi nel capoluogo lombardo, il vice presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini, ha affermato: «Per anni non si è parlato di gestione del verde, ora finalmente affrontiamo il tema introducendo i temi della sostenibilità e del risparmio energetico, perché finalmente è chiaro a tutti che la presenza di più piante equivale a un ambiente più fresco e a un’aria più pulita».
Difatti un albero adulto è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili e un ettaro di superficie boscata può eliminarne circa 20 chili in un anno. Bastano questi numeri per comprendere l’importanza dei parchi e dei giardini nella lotta all’inquinamento atmosferico.
Secondo una stima dell’Organizzazione mondiale della Sanità ogni anno in Europa sono 500mila i morti causati dallo smog.
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com