Da qualche giorno sta andando in onda sulle principali emittenti nazionali lo spot di Mielizia “La protesta dei bambini”, che ha per protagonisti la Green Generation e la sua voglia di verità sull’ambiente, il futuro delle api, la biodiversità.
L’iniziativa è affiancata dai risultati di una ricerca che Mielizia, il marchio degli apicoltori di CONAPI, Consorzio Nazionale Apicoltori – unica filiera del miele in Italia, con 600 apicoltori e 110.000 alveari – ha affidato a Tips Ricerche per capire come la Generazione Alpha di questo secolo (i nati fra gli anni ’10 e gli anni ’20) sia orientata sui temi che riguardano il suo futuro e quello del Pianeta.
In particolare se abbiano consapevolezza del declino a cui stanno andando incontro le api e delle conseguenze che questo avrà sull’umanità. Dalle api dipende più del 90% delle piante selvatiche e circa l’80% delle colture che sono alla base dell’alimentazione umana. E il cambiamento che si prospetta non riguarderà soltanto la quantità dei prodotti, ma anche la qualità.
Crollata più del 50% la produzione del miele
Dopo i pesticidi, il principale nemico delle api e di altri impollinatori è il cambiamento del clima. In Italia l’analisi dei dati climatici ha evidenziato nel periodo 1981-2010 un incremento della temperatura media annua di oltre 1,1 °C rispetto al trentennio 1971-2000. Una delle spie di questo cambiamento è la drammatica diminuzione delle api domestiche e selvatiche, testimoniato anche dal crollo della produzione di miele che dal 2010 al 2020 si è ridotta di oltre la metà. Oggi, la media produttiva è di 5-6 kg ad alveare contro i 12-13 kg dell’annata 2000, con il miele di acacia diventato ormai quasi assente. Ma a essere in sofferenza sono anche gli agrumi e le produzione estive. La continua alternanza caldo torrido, vento forte, piogge e grandinate non consente ai fiori di secernere il nettare e il polline di cui si nutrono le api che in questo modo non riescono a fornire il loro prezioso servizio di impollinazione alle colture agricole, oltre a non produrre il miele, altra fonte di sostentamento per l’alveare.
«Le difficoltà delle api – sottolinea Nicoletta Maffini, Direttore Generale di CONAPI – sono un pericolo grave per la biodiversità considerato che questi insetti sono un indicatore dello stato di salute dell’ambiente e sono indispensabili al lavoro degli agricoltori con l’impollinazione dei fiori. In media, una singola ape visita circa 7mila fiori al giorno e ci vogliono quattro milioni di visite floreali per produrre un chilogrammo di miele. Secondo la Fao, tre colture alimentari su quattro dipendono in una certa misura per resa e qualità dall’impollinazione delle api, tra queste ci sono mele, pere, fragole, ciliegie, cocomeri e meloni.
Diego Pagani, Presidente di CONAPI e appassionato apicoltore biologico, non ha dubbi: «Oggi non esistono più le condizioni perché le api possano sopravvivere da sole in natura e questo a causa del cambiamento climatico, dell’uso sempre più massiccio dei pesticidi in agricoltura e per tutta una serie di patologie sempre più violente. E quindi, in questo scenario, l’apicoltore assume un ruolo fondamentale perché è un custode che garantisce la sopravvivenza a questi insetti che altrimenti non sarebbero in grado di farcela.
La biodiversità è il sistema immunitario del Pianeta. E le api sono vettore di biodiversità. Nei bambini c’è una consapevolezza che non vedo negli adulti. E questo mi fa ben sperare per il futuro».
La consapevolezza della Generazione Alpha
L’indagine “Alpha Generation e Sostenibilità” mette in luce che la Generazione Alpha, oltre a essere digital born e multitasking, è anche pragmatica e coraggiosa, desidera conoscere, ama il pianeta, ha fiducia nella scienza e predilige comportamenti sostenibili e “virtuosi”. Ma è, soprattutto, molto preoccupata per il proprio futuro e delusa dal comportamento degli adulti.
L’87% dei bambini intervistati (che sale al 93% dei 9-11enni) esprime allarme per lo stato di salute della Terra e il 45% è pronto a impegnarsi con orgoglio per cambiare le cose.
Per il 71% dei bambini intervistati il principale problema che affligge il Pianeta è l’inquinamento di oceani, mari, laghi e fiumi, seguono i rifiuti abbandonati, il riscaldamento globale, l’abuso della plastica, la scarsa cura dell’ambiente e il cambiamento climatico.
Il 42% (tra 6-8 anni) si dichiara molto preoccupato anche per il pericolo di estinzione delle api.
Spesso più responsabili dei genitori
Ma quali sono le azioni virtuose per l’Alpha Generation? Spiccano la raccolta differenziata (85%), evitare sprechi (82%), limitare l’uso della plastica (79%), un’alimentazione “virtuosa” (64%) e gli spostamenti green (38%). Spesso sono proprio i bambini a promuovere queste azioni e il 78% si dichiara propulsore del cambiamento familiare. Inoltre, il 46% giudica inefficaci gli sforzi degli adulti e il 47% critica la loro condotta.
Il 58% si dichiara più attento dei grandi alla salvaguardia del pianeta e il 50% ritiene che la Terra sarà migliore grazie all’impegno delle nuove generazioni.
Bambini amici delle api
Una parte del sondaggio era dedicata alla percezione che i kids hanno del mondo delle api. Per il 91% degli intervistati questi insetti sono importanti per il benessere della Terra e attraverso l’impollinazione consentono una maggior vitalità delle piante. Solo il 9% ritiene che la loro scomparsa non comporterebbe alcun danno per il Pianeta. Ma quali sono per i bambini le principali cause del declino delle api? L’uso di pesticidi e insetticidi (62%), l’inquinamento (57%) e i cambiamenti climatici (40%). Inoltre, i bambini intervistati hanno evidenziato l’inadeguatezza delle informazioni sulle api (il 56% le considera inadeguate e il 28% non corrette).
Salvare le api e vivere in armonia con il pianeta è il tema a cui ci riporta con questo spot il marchio Mielizia che, dando voce alla protesta dei bambini, assume un impegno attivo nei confronti degli ecosistemi in pericolo.