Sui crinali tra Toscana ed Emilia Romagna esistono ancora luoghi incontaminati dove avventurarsi. Foreste e boschi infiniti sono pronti a farsi scoprire e maestose piante secolari aspettano soltanto di essere raggiunte e ammirate.
Anche se densamente costruita e abitata, l’Italia nasconde ancora foreste ben conservate, dove la mano dell’uomo non si è fatta troppo sentire.
Si tratta di luoghi sperduti come la Riserva Integrale di Sasso Fratino, nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, da molti ritenuto il bosco più antico d’Italia. Una distesa di alberi dove l’uomo, se si fa eccezione per qualche guardaparco o qualche ricercatore, non mette più piede da quasi trecento anni e tutto è lasciato libero di evolvere secondo i ritmi della natura.
Le foreste vetuste
Oggi quest’area – dichiarata nel 2017 Patrimonio dell’umanità Unesco insieme ad altre foreste vetuste del Parco – è del tutto inaccessibile al pubblico ed è visitabile solo per motivi di studio, ma l’adiacente foresta di Campigna – anch’essa comprendente tratti di foreste vetuste di notevole valore ed estensione – non ha molto da invidiare a quella appena citata.
Altrettanto ben conservata, protegge una distesa boscosa posta a circa 1100 metri di altitudine, ricca di alberi maestosi che in autunno – specie nelle due settimane centrali di ottobre – si tingono di giallo, mostrandosi nella loro veste migliore.
La strada delle Cullacce
L’autunno è la stagione perfetta per esplorare questa parte di Toscana alla scoperta dei suoi alberi monumentali. I sentieri che attraversano la zona non mancano e per sentire il richiamo della foresta, basterà camminare tra le piante secolari, su soffici tappeti di muschio e foglie, inebriati dal profumo di legno bagnato, erba e resina, con la vista invasa da quel carosello di colori gialli, rossi e marroni.
Una passeggiata non troppo impegnativa è la Strada delle Cullacce.
Parte da Campigna (proprio al centro del Parco, sotto al passo della Calla) e conduce, dopo cinque chilometri di camminata, fino al confine della Riserva di Sasso Fratino.
Il protagonista di questi boschi è “sua maestà” il faggio, che in autunno si tinge di giallo intenso, regalando alla foresta un fascino speciale. Alcuni degli esemplari più grandi superano alla base il metro di diametro e i 40 metri di altezza, e spesso sono affiancati da abeti bianchi, altrettanto grandi, che puntano diritti verso il cielo.
Lungo il tracciato si incontrano le specie tipiche del Parco, come acero riccio, carpino nero, sorbo montano e maggiociondolo, tutti messi in evidenza da pannelli informativi, dotati di modelli e sagome per meglio illustrare i dettagli delle piante.
Prima di mettersi in marcia, vale la pena passeggiare nel viale del Granduca, a Campigna, bordato da splendidi aceri ricci e di monte che hanno più di un metro di diametro.
Itineario in pratica
- Per chi: è un’esperienza adatta a tutti gli amanti della natura
- Lunghezza: 5 chilometri
- Dislivello: meno di 100 metri
- Durata: tre ore circa
- Cartografia: cartine del Parco Nazionale Foreste Casentinesi disponibili presso i Centri visita
- Periodo: quando gli alberi hanno le foglie, da maggio fino a ottobre compresi
- Equipaggiamento: scarpe da trekking e un binocolo per osservare uccelli e cervi
- Come arrivare: Campigna è nel comune di Santa Sofia. Da Arezzo, con la SR 71, si raggiunge Bibbiena, Poppi, Pratovecchio, Stia e poi Campigna, passando per il Passo della Calla; da Forlì, risalendo la Valle del Bidente (SP 4), si raggiunge Santa Sofia; da Firenze, dopo Pontassieve, si devia per la SR 70 e si raggiungono i Comuni di Pratovecchio, Stia, Poppi e Bibbiena.
SEMPRE INFORMATI!
Per rimanere aggiornato su tutte le news sulla Natura, selezionate dalla nostra redazione, iscriviti alla newsletter di rivistanatura.com
Basta inserire l’indirizzo e-mail nell’apposito modulo qui sotto, accettare la Privacy Policy e cliccare sul bottone “Iscriviti”. Riceverai così sulla tua mail, due volte alla settimana, le migliori notizie di Natura! È gratis e ti puoi disiscrivere in qualsiasi momento, senza impegno
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com