New York è diventato il primo stato degli USA a rendere illegale la pratica del declawing, ovvero la deungulazione dei gatti.
Il lungo iter giuridico – cominciato nel 2015 – si è concluso con il i disegno di legge che vieta questa pratica.
Adesso manca solo la forma del governatore dello stato di New York, Andrew M. Cuomo, ma le associazioni animaliste si sono già dette soddisfatte per questo importante passo avanti a favore dei diritti degli animali.
La pratica – che consiste nell’asportazione chirurgica delle unghie dei gatti domestici – era già vietata in alcune città statunitensi, come Denver e San Francisco.
Nessuno Stato, però, aveva mai esteso il bando a tutto il territorio.
Negli Stati della Comunità Europea – così come in Brasile e in Australia – il declawing è, invece, bandito.
Non è come tagliare le unghie
L’intervento di onicectomia consiste nella rimozione delle unghie del gatto. Non è, però, come tagliare le unghie: l’operazione, infatti, è pari all’asportazione della prima falange della mano umana.
Un intervento estremamente invasivo, che non ha alcuna funzione se non quella di privare i mici dei loro artigli al fine di evitare danni in casa.
Quali rischi per gli animali
Il declawing, solitamente, viene effettuato durante i primi mesi di vita del gatto. L’operazione causa all’animale una forte sofferenza psicofisica. Le unghie, infatti, consentono al gatto di arrampicarsi, giocare e marcare il territorio. Non è affatto raro, dunque, che a seguito dell’operazione nel gatto subentrino problemi comportamentali.
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