La Svizzera potrebbe diventare il primo Stato europeo a vietare la presenza di allevamenti intensivi sul proprio territorio.
E per farlo potrebbe cambiare persino la Costituzione Federale.
L’iniziativa che parte dai cittadini
La richiesta è stata promossa dalla campagna No factory farming in Switzerland, lanciata nel 2018 con un ambizioso obiettivo: cambiare l’articolo 80 della Costituzione Federale.
La petizione popolare ha raccolto più di 100mila firme ed è stata depositata alla Cancelleria Federale.
La modifica richiesta all’articolo 80 della Costituzione elvetica prevede l’introduzione del divieto per l’allevamento “finalizzato alla produzione più efficiente possibile di prodotti derivati da animali, nell’ambito del quale il benessere di questi ultimi è leso sistematicamente”.
Un paragrafo che, se integrato alla carta costituzionale, potrebbe cambiare la vita di migliaia di animali rinchiusi negli allevamenti.
«Quella in esame è una proposta che potrebbe rivoluzionare il settore zootecnico della Svizzera – ha commentato l’associazione Essere Animali –. Vedremo come andrà a finire la discussione su questo tema, ma è sicuramente già un segno positivo che un’iniziativa simile sia appoggiata da gran parte dell’opinione pubblica e abbia raggiunto l’attenzione dei legislatori».
Cosa cambierebbe concretamente
Nel concreto, la nuova legge fisserebbe degli standard molto più elevati rispetto a quelli attuali per quanto riguarda il luogo dove vivono gli animali, l’accesso all’esterno, la densità consentita e introdurrebbe anche nuove norme nelle pratiche di macellazione.
Inoltre, l’intero sistema dovrebbe adeguarsi a questi criteri entro venticinque anni e le restrizioni in materia di benessere animale varrebbero anche per qualsiasi azienda estera che volesse esportare nel paese.
Se queste clausole dovessero essere introdotte, dunque, in Svizzera gli allevamenti come li conosciamo oggi cesserebbero di esistere.
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