L’articolo di oggi esula decisamente dalla cucina naturale. Ma la macrobiotica non è solo cucina, è anche legame con la propria terra, ecologia, consapevolezza, gratitudine nella difficoltà. Così oggi voglio raccontare una piccola grande realtà dell’ Abruzzo rurale, che ho avuto la fortuna di conoscere la scorsa estate, quando il Gran Sasso era ancora intatto nel suo imponente splendore e la terra ricompensava l’uomo con i suoi frutti in cambio del suo onesto lavoro. Al Casale “Il Baronetto”, B&B eco-friendly nel cuore dell’Abruzzo teramano a 15 km da Penne, i padroni di casa Josef e Mina hanno pensato a tutto per ridurre al minimo il loro impatto sulla natura ed essere autosufficienti nella loro attività e vita quotidiana: pannelli fotovoltaici e impianto solare termico per produrre energia e per riscaldare l’acqua, riciclo delle acque raccolte e depurate per irrigazione, utilizzo del termo-camino a biomasse, raccolta differenziata e compostaggio per l’orto.
Josef è sempre alla ricerca di nuove tecnologie green, ci tiene a coinvolgere i viaggiatori nelle sue scelte per renderli un po’ più consapevoli dell’importanza della sostenibilità. Mina, invece, sfoga il suo estro creativo in cucina, in perfetto equilibrio fra la tradizione e l’ecologia, perché dei prodotti dell’orto biodinamico si usa tutto, perfino le bucce delle angurie sono buone per farci una deliziosa marmellata e i gusci delle nocciole mica si buttano via, quando se ne può ricavare un liquore delizioso. Hanno diversi animali da cortile, ma non se ne cibano, perché fanno parte della grande famiglia del Baronetto.
I padroni di casa sono ben favorevoli ad accogliere le proposte di baratto, anche da parte dei clienti. Così, se si possiedono conoscenze o abilità da condividere, sono felici di ricambiare il favore offrendo in cambio ospitalità. Sono scelte coraggiose e per nulla scontate, purtroppo, in Italia. Ma non dobbiamo dare per scontati neppure il dolore e la voglia di ricominciare dopo una tragedia, perché quest’anno il Baronetto, come molte altre realtà simili a questa, è stato duramente colpito da neve e terremoto. “Lo zio Terry”, come lo chiamano loro, con ironia.
Quella stessa natura a cui hanno sempre prestato cura e riconoscenza, questa volta si è dimostrata crudele e irriconoscente verso di loro. Eppure, Josef e Mina non cessano di considerarla alleata dell’uomo e non smetteranno di essere rispettosi verso di lei, neanche nelle giornate passate a spalare un metro e mezzo di neve per ricavare delle vie di fuga dalle furie dello “zio Terry”. Anzi, in queste settimane, oltre alla conta dei danni subiti, i nostri due eroi dell’ Abruzzo rurale stanno progettando di modificare le strutture del casale e renderle ancora più efficienti, a prova di cataclismi. Anche con il freezer e la dispensa vuoti, perdute le conserve e i frutti del lavoro dell’intera stagione estiva, si preparano a tornare in carreggiata.
E ci pregano di non dimenticare il loro Abruzzo rurale.
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