Per la prima volta in assoluto una telecamera ha ripreso la vita sott’acqua della balenottera minore (Balaenoptera acutorostrata), una delle specie di cetacei più piccole e meno conosciute al mondo.
La ricerca è stata condotta in Antartide gli scienziati dell’Università della California che, supportati dal WWF, hanno applicato una telecamera al cetaceo.
La camera per le riprese è stata posizionata in maniera non invasiva tramite l’applicazione di ventose. Tuttavia, questa tecnica non ha consentito allo strumento di restare ben saldo e dopo poco la videocamera è scivolata lungo il fianco della balenottera.
Scoprire come si alimentano i cetacei
Un inconveniente che in realtà si è trasformato in una risorsa: questo ha, infatti, permesso di riprendere in modo incredibile il sistema di alimentazione delle balenottere minori.
«Le immagini ci hanno permesso di capire quanto veloci possano nuotare queste balenottere e quanto velocemente possano alimentarsi – ha spiegato – Ari Friedlaender, Professore associato all’Università di Santa Cruz della California –
I video fanno vedere la balenottera che si sposta a 24 km all’ora mentre si alimenta in velocità. Siamo riusciti a vedere come ingurgitano l’acqua ricca di pesci espandendo le pieghe della gola. Quello che colpisce è la frequenza e la velocità con cui filtrano l’acqua e ingoiano le prede: delle boccate veloci e ripetute circa ogni 10 secondi». Specie più grandi come la balenottera azzurra o la balenottera comune – che ingurgitano una quantità d’acqua grande quasi quanto il loro intero corpo, da cui filtrano il krill o altri piccoli pesci – lo fanno in tempi molto più lunghi.
La vita tra i ghiacci
Le immagini hanno anche permesso di capire meglio l’impatto che i cambiamenti climatici hanno sulla riduzione del ghiaccio marino e come questo influisca sulle abitudini delle balenottere, che in questo ambiente trovono cibo e un nascondiglio sicuro da predatori come le orche.
A differenza delle balene di maggiori dimensioni che necessitano di grandi spazi in cui immergersi per andare alla ricerca di alte densità di krill da filtrare «la balenottera minore può nutrirsi anche tra i ghiacci grazie alle sue ridotte dimensioni – – fino a 9 metri, ndr – , traendo vantaggio anche da zone meno ricche di prede», ha spiegato Chris Johnson del WWF Antarctica Program.
Tuttavia i cambiamenti climatici stanno causando nella Penisola Antartica grandi ritardi nella formazione del ghiaccio marino che avviene con 2 mesi di ritardo e si ritira circa un mese prima del dovuto. «Negli ultimi 50 anni, il numero di giorni in cui il ghiaccio marino copre la Penisola Antartica è diminuito di circa 80 giorni – ha detto Friedlaender –. Per le balenottere minori e altre specie dipendenti dal ghiaccio, ci sono quindi 80 giorni in meno di habitat adeguato».
La lotta per le risorse
Ma non sono solo le conseguenze dei cambiamenti climatici suscitare timori tra gli scienziati: i ricercatori sono preoccupati anche del fatto che le aree di alimentazione di cetacei, foche e uccelli marini sempre più spesso vadano a sovrapporsi con quelle della pesca industriale del krill antartico, creando una forte competizione per le risorse.
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