C’è la scimmia che starnutisce, un pesce che cammina e il serpente gioiello, coi suoi colori sgargianti.
La catena montuosa dell’Himalaya custodisce un vero e proprio tesoro di biodiversità.
Qui, negli ultimi 5 anni, sono stati scoperte ben 211 nuove specie (sono invece 550 le nuove specie scoperte a partire dal 2000).
Nello specifico, i ricercatori hanno classificato 133 nuove piante, 39 invertebrati, 26 pesci, 10 anfibi, rettili, un uccello e un nuovo mammifero.
Tra gli animali più bizzarri che sono stati classificati, c’è Rhinopithecus strykeri, una scimmia le cui narici sono rivolte verso l’alto e che, irrimediabilmente, ogni volta che piove starnutisce.
C’è poi il pesce in grado di respirare fuori dall’acqua, un esemplare di Channidae in grado di sopravvivere fino a 4 giorni sulla superficie terrestre.
Nonostante questa zona rappresenti un habitat unico, il rapporto del WWF sottolinea come solamente il 25% degli habitat d’alta quota dell’Himalaya siano intatti.
Tra le minacce che subisce la regione, che attraversa gli stati del Bhutan, India, Nepal, Birmania e Tibet, c’è il cambiamento climatico, oltre che il commercio illegale di fauna selvatica, la deforestazione e l’estrazione mineraria.
La sfida, ha sottolineato il WWF, è quella di preservare l’habitat himalayano.
La posta in gioco è davvero alta: qui sono ospitate almeno 10mila specie differenti di piante, 300 specie di mammiferi, 977 specie di uccelli, 176 rettili, 105 anfibi e 269 differenti pesci d’acqua dolce.
Un tesoro immenso che il nostro Pianeta non può permettere di vedersi sottratto.
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