Sono fenomeni più unici che rari, accadono in inverno, in prossimità dei più grandi specchi lacustri, quando le temperature calano repentinamente. L’ultimo caso si è verificato in Usa, presso il Lago Superiore. Si tratta di una gigantesca onda ghiacciata, che dà l’impressione di abbattersi sulla costa distruggendo ogni cosa, ma in realtà “libra” nell’aria immobilizzata dal gelo. È un mix derivante dall’interazione fra le particelle acquatiche e aeriformi; nello specifico i meteorologi parlano di nebbia ghiacciata che a -16°C (la temperatura registrata in questi giorni in nord America) si comporta in modo anomalo, mimando l’azione di una grossa onda. L’episodio si è verificato nella zona dei Grandi Laghi americani, dove le temperature in inverno scendono parecchi gradi sotto lo zero.
In questi giorni siamo intorno ai -20°C e il fenomeno è stato eclatante. Ma di solito avviene in concomitanza con i cosiddetti movimenti di avvezione. Quelli che si hanno soprattutto alle alte latitudini, nelle zone artiche e antartiche. Una massa d’aria calda si scontra con una superficie più fredda innescando una nebbia che poco a che vedere con quella che siamo soliti osservare in Pianura Padana, dovuta all’irraggiamento solare. In questi casi sono molto più fitte e persistenti. In Islanda o a Terranova durano settimane.
In Canada, invece, può accadere che solidifichi la superficie marina; e che il ghiaccio venga infranto da acque più calde provenienti dagli strati marini sottostanti, creando uno spettacolo mai visto. Si formano muri di ghiaccio alti fino a quattro metri. Diversa la situazione sul Lago Baikal, dove si creano vere e proprie onde di ghiaccio in movimento. La temperatura è molto bassa e quando le onde si infrangono sulla battigia si trasformano in cristalli glaciali.
di Gianluca Grossi
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