Quotidiano Natura è l’appuntamento giornaliero della Rivista della Natura. Il primo è online, la seconda su carta, ma anche sul Web con la App Rivista Natura Air.
Da anni il direttore Pietro Greppi si confronta con i più stretti collaboratori per comprendere quale potrà essere il formato di dopodomani. Intanto con buonsenso si è scelto di percorrere nuove strade pur senza abbandonare quella che ha fatto – mi sia permesso di dire con una punta di orgoglio – la storia di un progetto editoriale senza paragoni in Italia.
Ora, non voglio avventurarmi in un’analisi del mercato editoriale, ma solo portare all’attenzione dei nostri lettori qualche numero su cui è bene riflettere.
Partirò dai dati emersi durante il Salone Internazionale del Libro che si è tenuto a Torino il mese scorso. Riguardano i libri, tuttavia offrono uno spaccato più generale sulle tendenze in atto. I titoli pubblicati in formato digitale aumentano, nel 2016 sono stati oltre 10 mila in più rispetto all’anno precedente. I lettori, invece, diminuiscono: secondo i dati diffusi da Aie (Associazione Italiana Editori), le persone che hanno acquistato un ebook nel 2015 sono in calo rispetto al 2014. Anche i download sono diminuiti: 500mila in meno tra il 2013 e il 2015. Il 2% degli italiani legge solo in formato digitale, contro il 61% dei lettori esclusivi di carta.
Qualcuno ha sottolineato il carattere del nostro Paese, meno incline di altri ad accettare i cambiamenti. Spostiamo allora lo sguardo oltreoceano. Negli Stati Uniti Amazon ha aperto sette librerie in importanti città come New York, Washington, Chicago, Seattle, San Diego e sul proprio sito ha annunciato l’imminente apertura di altre sei nei prossimi mesi. Librerie con muri, scaffali, libri di carta, angoli per la lettura e casse, non librerie online.
Cosa vorrà dire tutto questo? Non lo so. Mi limito a rilevare che il sottile e fragile foglio di carta non sembra intenzionato a farsi da parte. C’è anche dell’altro. Indagini recenti evidenziano che il modo di avvicinarsi a un testo, che sia un articolo di giornale o un romanzo, resta quello classico: si legge dall’inizio alla fine. Con buona pace della multimedialità. L’autentica interattività sembrerebbe risiedere nel rapporto tra il lettore e l’autore di un pezzo o di un brano, al di là di widget, effetti grafici e altro ancora.
Ah, sia ben inteso, si sta parlando di gente che ha ancora voglia di leggere.
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