Ogni anno, in Turchia, nel lago salato Tuz Gölü, nascono circa diecimila fenicotteri. Quest’anno, tuttavia, le schiuse all’interno della grande colonia sono state solo cinquemila e molti dei nuovi nati sono morti per mancanza d’acqua.
A partire dal 2000, questo lago salato situato nell’Anatolia centrale è stato dichiarato Area protetta UNESCO (SEPA) allo scopo di tutelare la biodiversità del luogo, nonché le risorse naturali e culturali in esso ospitate. Infatti, sebbene sia poco profondo e riceva poche precipitazioni durante tutto l’anno, la sua natura salata favorisce la nidificazione degli uccelli migratori.
Tuttavia, la siccità derivante dal cambiamento climatico ha portato ad una riduzione delle acque del lago, rendendo la ricerca di cibo una vera sfida per i fenicotteri. Nell’ultimo mese, migliaia di fenicotteri, di cui molti pulli, sono morti proprio a causa della siccità.
Secondo le associazioni ambientaliste, la prolungata mancanza d’acqua è stata causata sia dai cambiamenti climatici, sia dai metodi di irrigazione errati dovuti a un’agricoltura intensiva. E così il lago si è trasformato da paradiso in una trappola mortale per i fenicotteri.
«Questa era una zona umida dove si potevano vedere centinaia di fenicotteri l’anno scorso – ha dichiarato Fahri Tunç, un fotografo frequentatore della zona – L’acqua si è ritirata per un tratto di circa 10 chilometri. Ci sono canali d’acqua che alimentano il lago, ma gli abitanti del villaggio li bloccano per deviare l’acqua nei loro campi. Il lago ha già un livello d’acqua basso e il blocco dei canali ne accelera il prosciugamento».
Ad oggi sono in corso sforzi per promuovere nuove tecniche di irrigazione che consentano di risparmiare acqua nella regione, considerata il granaio del Paese.
Tuttavia, la situazione non è limitata al lago Tuz. La siccità, insieme all’inquinamento, è stata ritenuta responsabile anche delle recenti morti di massa di gabbiani nei laghi di Istanbul e nella provincia orientale di Van, questo perché le temperature sono in costante aumento nel Paese, portando a significativi cali delle risorse idriche.
Gli esperti avvertono che una crisi idrica attende la Turchia entro il prossimo decennio.
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