Il Senato – su proposta della maggioranza guidata da Movimento 5 Stelle e Lega – ha approvato in via definitiva la conversione in Legge del Decreto Legge 29 marzo 2019 n. 27, recante Disposizioni urgenti in materia di rilancio dei settori agricoli in crisi, testo già passato al vaglio della Camera dei Deputati.
Sanzioni dimezzate
Il decreto – di fatto – riduce le sanzioni nei confronti dei pescatori di frodo; in particolare, il nuovo decreto decurta di due terzi, rispetto alla normativa vigente, le sanzioni per la pesca del pesce spada e del tonno rosso.
Sospensione della licenza più difficile
Il decreto, inoltre, mira a eliminare l’applicazione della sospensione della licenza di pesca per chi viola una sola volta i divieti posti, in particolare, alla tutela del tonno rosso e del pesce spada, prevedendo la sospensione solo in caso di recidiva.
Anche le pene vengono dimezzate, passando dagli attuali sei a tre mesi di sospensione.
«La pesca di frodo è una vera emergenza, perpetrato da gruppi organizzati che dispongono di mezzi e strutture. Ci saremmo aspettati, semmai, un inasprimento delle sanzioni e norme per il potenziamento delle azioni di contrasto e vigilanza e non certo una sanatoria per i malavitosi della pesca» ha commentato la Lav, esprimendo tutto il proprio scetticismo nei confronti dell’efficacia della nuova normativa.
Aiuti al settore in crisi
Le novità introdotte dal decreto sono state motivate adducendo alla volontà di aiutare il settore ittico, comparto in profonda crisi. «Ma l’utilizzo di un Decreto Legge sul rilancio dei settori agricoli in crisi è improprio e, per questo, chiediamo al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il reinvio di questa parte del provvedimento alle Camere al fine di compiere le dovute e necessarie modifiche» conclude l’associazione.
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