Nome
Lodolaio (Falco subbuteo)
Descrizione
Piccolo falco facilmente distinguibile per le ali lunghe e strette, la colorazione grigio scura delle parti superiori, per la presenza di striature scure sul petto e per i “calzoni” (piume che rivestono le cosce) di colore rossiccio nel maschio. Ha inoltre l’abitudine di catturare in volo grossi insetti (ad esempio libellule e cavallette) che mangia direttamente mentre vola.
Fenologia
In Europa è specie nidificante, migratrice regolare e svernante irregolare. Il periodo riproduttivo è spostato verso i mesi estivi (giugno-luglio) e conseguentemente, soprattutto in area mediterranea, i periodi di migrazione primaverile (metà aprile-metà maggio) e autunnale (metà settembre-metà ottobre) sono tardivi. È migratore a lungo raggio e sverna nell’Africa subsahariana.
Habitat
Nidifica in un’ampia fascia latitudinale, generalmente in aree a bassa quota, evitando però zone strettamente costiere e isole e ambienti privi di alberi, così come foreste fitte ed estese, strette vallate alpine, aree molto piovose o nebbiose. Preferisce habitat caldi, con abbondanti popolazioni di grossi insetti volatori e con ampie aree di vegetazione bassa alternate a zone con alberi o margini forestali. Localmente presente anche in aree urbane. In Italia si trova spesso presso valli fluviali con boschi di latifoglie (o pioppeti maturi), presso zone umide con boschi o boschetti, o in altri ambienti ecotonali, dove nidifica all’interno di vecchi nidi di corvidi. Nell’area dei pioppeti lungo il Po e i suoi affluenti la specie utilizza nidi di Cornacchia grigia, scegliendo in modo significativo i nidi posti nei pioppeti con alberi di maggiori dimensioni.
Distribuzione
In Europa l’area di distribuzione è pressochè continua, eccetto nelle regioni più settentrionali di Svezia e Norvegia. Sulle isole atlantiche è diffuso solo nella parte meridionale dell’Inghilterra.
In Italia è diffuso nelle regioni settentrionali, dove occupa la Pianura Padana occidentale e le fasce collinari, mentre la sua presenza diviene frammentaria sull’Appennino centrale, nelle zone costiere e in Sardegna. Risulta inoltre localizzato a sud.
Stato di conservazione
Attualmente classificato come sicuro, avente stato di conservazione favorevole a livello continentale. Nel complesso, si registra stabilità della popolazione nidificante sia nel periodo 1970-1990 che nel periodo 1990-2000.
Anche la popolazione italiana appare stabile, con casi di fluttuazione locale, incremento ed espansione nell’area padana.
di Fabio Casale, Fondazione Lombardia per l’Ambiente
Supervisione scientifica: Giuseppe Bogliani, Università degli Studi di Pavia
tratto da:
Casale F., 2015. Atlante degli Uccelli del Parco Lombardo della Valle del Ticino.
Parco Lombardo della Valle del Ticino e Fondazione Lombardia per l’Ambiente.
Foto: Antonello Turri