I luoghi custodiscono l’anima di chi li ha vissuti, così come i percorsi -specie quelli ignorati dalle mappe- vengono modellati dai passi dei viandanti.
Quello di cui vi parlerò questa volta, prima di tornare a raccontare alcuni itinerari fuori dall’Isola, è una strada incantevole tracciata nell’ambito del progetto “Cammini Francescani di Sicilia” che unisce Modica ed Ispica, lungo un tragitto magico nel Ragusano. Un itinerario impegnativo considerando che, per un tratto d’escursione, è necessario camminare sul greto di un fiume, che una volta scorreva in fondo alla vallata di Cava d’Ispica: un corridoio ecologico che ha preservato flora e fauna da millenni.
Lo spazio che avrete la ventura di attraversare è senza dubbio unico dal punto di vista naturalistico. Immersi nelle campagne modicane sopra l’altipiano calcareo degli Iblei fino all’ingresso del parco archeologico di Ispica e poi in fondo agli abissi deliziosi di Cava d’Ispica. Il tempo è invece quello delle innumerevoli testimonianze degli insediamenti succedutesi, da quelli preistorici a quelli arcaici e bizantino-medievali, fino a quelle delle popolazioni che hanno vissuto qui fino al terremoto del ‘63.
Il tragitto tracciato prende inizio dal centro storico di Modica, città di Ercole, e prosegue -una volta conquistato l’altipiano ibleo dentro a un dedalo di viuzze- in mezzo alle campagne modicane. Il centro della cittadina costituisce uno degli esempi più importanti di architettura tardo barocca e, per i suoi tesori, la città è stata inclusa nel 2002, nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO.
L’itinerario si evolve tra paesaggi sconfinati di grano: saranno carrubi, gelsi e noci a tenervi compagnia fino alla discesa nella Cava d’Ispica, uno dei luoghi storici più rappresentativi della Sicilia preclassica e tardo-antica. Cava d’Ispica è una vallata fluviale che per tredici chilometri fende l’altopiano ibleo, da contrada Marchesa in alto, fino al sito archeologico di Parco Forza. Immersa nella macchia mediterranea, la Cava custodisce necropoli, catacombe e abitazioni rupestri. Una vera avventura per gli occhi e il cuore, e – indubbiamente – anche per le gambe del trekker più allenato. Il tracciato, infatti, segue parallelo e talvolta coincide con il letto del fiume (Cava d’Ispica è solcata dal torrente Pernamazzone in alto e dal Busaitone nel corso inferiore) su cui una volta defluiva «una sorgente d’acqua così abbondante da rendere questo luogo, situato nella parte più aspra e brulla della Sicilia, simile, per vegetazione e frescura, alle valli alpine in estate» (Jean-Claude Richard de Saint-Non). Ma sarà il paesaggio incantevole a premiare il pellegrino per l’impegno e la fatica profusi: l’asperità del fondo, gli attraversamenti del costone di cava, l’inerpicarsi continuo per raggiungere le splendide grotte presenti (grotta dei Santi, San Pancrati, la Larderia, per citarne alcune) saranno infatti ripagati dalla bellezza diffusa e dalla Natura circostante.
A parte il leccio, l’euforbia arborea, la palma nana, l’olivo selvatico, l’olivastro e il platano, anche il delizioso sottobosco è popolato da felci, Ciclamini, Acetosella, Borragine, Nepitella, Ampelodesma, Asparago, edere e Salvione. Senza contare che incontrerete limoneti e agrumeti abbandonati, giardini segreti e alberi che sussurrano con le loro foglie le storie di coloro i quali avevano eletto a propria dimora questo paradiso perduto in fondo all’Isola.
A soli due chilometri dal parco archeologico (che si trova a metà del percorso) potrete riposare al rifugio Pernamazzoni, gestito dal simpatico Enzo Barone: sarà lui a dipingervi i contorni di questo posto incantato.
Un’ultima importante notazione: a parte le indicazioni che riguardano il parco archeologico con i suoi siti e gli altri luoghi di interesse (grotte, sentieri alternativi, l’antico mulino, etc…), il percorso descritto non è segnato. Per poterlo percorrere in autonomia potete consultare il sito www.camminifrancescanisicilia.it, dove, oltre alle informazioni dettagliate sul percorso, è possibile scaricare un’app con il tracciato GPS.
Buen Camino!
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