Con oltre 4.000 tonnellate (per la precisione 4.109,97) di pile esauste e accumulatori raccolti, l’Italia non solo ha fatto registrare un incremento dell’8% rispetto al 2022, ma ha superato la soglia del 45% stabilita dall’Unione Europea.
Questi dati, annunciati dal Consorzio ERP (European Recycling Platform) Italia – tra i principali Sistemi Collettivi che si fanno carico a livello nazionale della gestione a norma dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), di pile e accumulatori –, evidenziano l’impegno crescente da parte dei cittadini e delle imprese nel disporre correttamente di questo tipo di rifiuti, potenzialmente dannosi per l’ambiente.
Un risultato raggiunto anche grazie alle attività si sensibilizzazione, formative e informative, del Consorzio, impegnato anche logisticamente per garantire che tali rifiuti, conferiti nei centri di raccolta comunali, siano ritirati e trasportati nei centri di stoccaggio intermedi. Dove una corretta suddivisione delle pile in categorie come litio, alcaline e zinco-carbone consente il recupero di preziose materie prime rare come zinco, litio, cadmio, mercurio e cobalto.
I dati della raccolta nelle province assegnate a ERP Italia nel 2023 mostrano un chiaro spaccato del nostro Paese, dove il Nord ha contribuito per l’86%, il Centro, il Sud e le isole rispettivamente per il 13% e l’1%, con la provincia di Novara che si è rivelata la più efficiente, grazie a 1691 tonnellate di rifiuti di pile portatili raccolti. Un divario che deve essere colmato intensificando le attività di formazione e sensibilizzazione.
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