Nome
Piro piro culbianco (Tringa ochropus)
Descrizione
Uccello di medio-piccole dimensioni appartenente all’ordine dei Caradriformi. Il maschio e la femmina hanno una livrea praticamente identica con colorazione marrone scuro con macchiettatura fine di bianco sporco nelle parti superiori e bianco sporco nelle parti inferiori. Sopracciglio evidente, becco e zampe marrone verdastro. Il becco è poco più lungo del capo. In volo si può apprezzare la mancanza di barre alari e il groppone bianco con contrasti forti sia verso il groppone che verso la parte terminale della coda con barrature rade.
Fenologia
In Italia è specie migratrice regolare e svernante parziale. Si tratta di un migratore particolarmente precoce. I movimenti post-riproduttivi possono avere inizio già dalla metà di giugno.
Habitat
Per la nidificazione è strettamente legato alle zone umide d’acqua dolce, con acque ferme o debolmente correnti, spesso di piccola o piccolissima estensione, con sponde fangose (non sassose) e circondate da aree boscate a conifere o miste. Depone le uova in nidi di altre specie, generalmente Turdidi. Durante la migrazione e lo svernamento il Piro piro culbianco frequenta zone umide d’acqua dolce, preferibilmente interne, compresi canali di bonifica, fiumi, rogge, cave, torbiere, risaie e marcite. Più scarso in zone umide salmastre costiere.
Distribuzione
Nidifica dalle medie latitudini dell’Europa centrale alle estremità orientali dell’Asia. È un migratore a fronte ampio, che attraversa le aree continentali negli spostamenti da e verso le zone di svernamento. Sverna in Africa sub-sahariana, Mediterraneo e Medio Oriente, scarsamente in Europa occidentale e centrale. In Italia, durante lo svernamento è specie prevalentemente presente nell’entroterra, piuttosto diffusa ma a basse densità; anche lungo le coste si rinviene soprattutto in corrispondenza di acque dolci. Il numero di individui svernanti è particolarmente significativo, poiché il nostro Paese ospita il 20% degli svernanti nella UE.
Stato di conservazione
Si tratta di specie che presenta attualmente stato di conservazione favorevole a livello europeo come svernante, ma appare minacciata dalla trasformazione degli ambienti di sosta e alimentazione, dalla variazione del livello delle acque nei siti di svernamento, dalla diminuzione degli ambienti di marcita e dal bracconaggio nelle aree di svernamento.
di Fabio Casale, Fondazione Lombardia per l’Ambiente
Supervisione scientifica: Giuseppe Bogliani, Università degli Studi di Pavia
tratto da:
Casale F., 2015. Atlante degli Uccelli del Parco Lombardo della Valle del Ticino.
Parco Lombardo della Valle del Ticino e Fondazione Lombardia per l’Ambiente.
Foto: Antonello Turri
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