Oceanografia, archeologia e geologia. E’ sulla base di queste tre discipline che si sta formando una nuova categoria di scienziati dedita allo studio dei luoghi preistorici sommersi dalle acque marine. Stando, infatti, alle informazioni contenute nel documento “Land Beneath the Waves: Submerged Landscapes and Sea-Level Change”, della European Marine Board, le linee costiere dei mari di mezzo mondo conserverebbero resti e tracce di insediamenti risalenti a migliaia e migliaia di anni fa.
La loro identificazione potrebbe portare a una riscrittura integrale della storia dell’evoluzione umana, da due milioni di anni a questa parte. Gli scienziati spiegano che le glaciazioni hanno determinato continue regressioni e trasgressioni marine, con relativi inabissamenti e riemersioni di antichi stanziamenti. D’altra parte l’uomo ha sempre prediletto le aree costiere rispetto a quelle di altri contesti ambientali, come dimostrano alcuni resti identificati in Spagna risalenti a un milione di anni fa, o in Inghilterra, datati 800mila anni fa.
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