Mercoledì 14 luglio 2021, a Palazzo Lombardia sono stati presentati i risultati della prima fase e delle prossime attività del Progetto ADA 270.
Il carotaggio nel ghiacciaio dell’Adamello, con i suoi 225 metri di ghiaccio estratti, rappresenta il più importante e potente archivio della storia ambientale e umana delle Alpi italiane. Ora, terminata la fase di estrazione, nella seconda fase si svilupperanno studio e analisi dei dati contenuti nel ghiaccio estratto e nelle rilevazioni del ghiacciaio.
«Regione Lombardia – ha spiegato l’assessore regionale all’Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo – ha voluto sostenere questo progetto scientifico in linea con la nostra politica ambientale».
Un progetto che, attraverso il carotaggio dell’Adamello, ha come obiettivi la salvaguardia del clima e dell’ambiente. Il ghiacciaio è il più profondo d’Italia e il più a sud delle Alpi, e sorge in un Parco naturale, l’Adamello Brenta, tutelato dall’Unesco. Il carotaggio è stato effettuato nel corso di 11 giorni in un campo base a 3.200 metri di altitudine, 24 ore al giorno su turni di 3 ore ciascuno e 6 ore di riposo, a una temperatura di 24° sottozero durante la notte.
Fabrizio Piccarolo, Direttore Fondazione Lombardia per l’Ambiente, ha illustrato il contesto di ADA 270: «Il progetto vede impegnati 16 partner istituzionali e privati, con 2 università coinvolte. È un progetto, quindi, caratterizzato da una forte multidisciplinarietà e da una forte integrazione di competenze, senza le quali non si sarebbero potuti ottenere questi risultati. Questo è l’approccio metodologico dei progetti della Fondazione Lombardia Ambiente, che ha coordinato le attività».
Con le informazioni che si otterranno dai campioni di ghiaccio prelevati, verranno realizzati studi finalizzati a una pianificazione urgente e mirata alla tutela e protezione dei territori montani.
«Sono state estratte raccolti 300 cilindri di ghiaccio da 75 cm ciascuno – ha continuato Piccarolo – che sono stati trasportati e custoditi presso il laboratorio EuroCold dell’Università di Milano-Bicocca.
Nel progetto abbiamo coinvolto anche circa 1.000 ragazzi collegati con il Campo base durante gli 11 giorni di carotaggio, insieme a circa 80 professori di 55 classi.
Oggi stiamo avviando la seconda fase del progetto: dallo studio dei ghiacci e dai dati forniti dalla fibra ottica impiantata nel ghiacciaio andremo a ricostruire l’evoluzione climatica e degli ecosistemi alpini negli ultimi secoli per una ricostruzione della storia climatica dell’area di montagna con un approfondimento particolare sugli impatti sui delicati ecosistemi alpini».
Valter Maggi, dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca ha spiegato che: «Ci aspettiamo di trovare mille anni di storia. L’Adamello è il più importante apparato glaciale italiano, il più esteso, ma anche il più centrale dell’intero arco alpino. L’intera Lombardia ricade entro 200 km dal ghiacciaio, che è, quindi, un punto strategico di deposizione delle emissioni in atmosfera del Nord Italia e non solo. La storia scritta nel suo ghiaccio diventa fondamentale per tutte le attività di previsione di scenario per il futuro, sia per i cambiamenti climatici, sia per quelli ambientali.
Con le nostre analisi cerchiamo: età del ghiaccio; storia climatica; eventi atmosferici impattanti come quelli delle polveri provenienti dal nordafrica; evoluzione vegetale; cambiamento dell’uso del territorio; sicurezza ambientale (per esempio, di episodi come Chernobyl). Questi studi sui ghiacci permettono a chi studia il clima e l’ambiente di avere le conoscenze necessarie a fare previsioni, è come prendere la rincorsa per fare un salto nel futuro».
Lino Zani, coordinatore della comunicazione del progetto, ha raccontato come la seconda fase sarà incentrata sullo studiare e capire. È importante, quindi, aver messo nel ghiacciaio i cavi in fibra ottica per continuare a monitorare l’evoluzione dei ghiacci. Occorrerà risolvere delle problematiche tecniche per collegarli e poter trasmettere continuamente a valle i dati.
300 anni di storia attraverso l’analisi del ghiaccio alpino
L’estrazione avvenuta nel Ghiacciaio del Mandrone sembra uscita da una produzione hollywoodiana, con team di scienziati che indagano i misteri della natura in futuristici laboratori installati in location impossibili. E a guardare le immagini del Campo Base sull’Adamello – con il ghiacciaio “trivellato” per estrarre questa eccezionale “carota” – sembra di assistere a effetti speciali, ma è la scienza in azione!
Con i suoi 225 metri di ghiaccio estratti il progetto “ADA 270” rappresenta, infatti, il più importante e potente archivio della storia ambientale ed umana delle Alpi italiane: un archivio fatto di polveri, aerosol, isotopi, gas, particelle fluttuanti nell’atmosfera di centinaia di anni fa, insieme a pollini, resti vegetali, batteri, funghi e piccoli abitanti del regno animale intrappolati nei diversi strati di ghiaccio, e ora al vaglio del progetto scientifico coordinato da Fondazione Lombardia per l’Ambiente.
Un’operazione “urgente”, data l’inesorabile distruzione che questo genere di archivi stanno subendo, perdendo insieme all’acqua di fusione anche le preziose informazioni conservate in essi.
I dati biologici, geologici e chimici del più profondo archivio d’Italia
Ora, terminata la fase di estrazione questo eccezionale “libro della Natura” scritto nel ghiaccio apre le sue pagine per raccontare, per la prima, volta gli ultimi 200-300 anni della storia climatica e ambientale dell’area alpina. Una storia che viene “letta” grazie a una serie di analisi e misurazioni da parte del team scientifico coordinato nelle Università Milano Bicocca e Politecnico di Milano.
Obiettivo principale della Fondazione Lombardia per l’Ambiente è rilevare gli effetti del cambiamento climatico su territorio, ambiente e sulla disponibilità idrica attuale e futura, spostando l’attenzione da una prospettiva esclusivamente “climatica” a una visione “ambientale” più larga, per estrarre tutti i dati biologici, geologici e chimici presenti nel più profondo archivio d’Italia. Si potranno così focalizzare temi importanti connessi al cambiamento climatico delle aree alpine, quali lo scioglimento del permafrost, l’intensificarsi degli eventi di dissesto e altre dinamiche ambientali che sicuramente condizioneranno lo sviluppo del territorio nei prossimi cinquant’anni.
La fase successiva
Alla luce dei promettenti esiti di ADA 270, FLA ha lanciato il progetto “Climada-ricostruzione Climatica e ambientale dell’area dell’Adamello e delle Alpi Centrali”, dedicato alla ricostruzione della storia climatica e ambientale delle Alpi Centrali in un contesto a scala regionale-europea.
Significa ricostruire l’impatto antropico, concentrandosi sui composti conservati nei ghiacciai, Adamello in primis. Composti che possono venire rilasciati nel sistema idrico circostante andando a impattare sugli ecosistemi di fondo valle e sulla qualità delle acque stesse, anche in considerazione dei possibili usi civili e industriali. Significa anche andare a ricostruire l’evoluzione delle specie vegetali, indigene e aliene. Con particolare importanza per quelle a forte impatto sugli ecosistemi naturali. Come anche andare a studiare e ripercorrere la storia degli incendi avvenuti negli ultimi secoli, fortemente legati a condizioni climatiche, ma anche all’impatto delle comunità alpine sulle aree di montagna.
I partner che hanno reso possibile il progetto
Per dare vita al progetto, la Fondazione ha raccolto partner pubblici e privati che hanno convogliato competenze, scelte politiche, expertise e risorse per rendere possibile una perforazione del ghiacciaio mai tentata prima nell’intero Arco Alpino: Regione Lombardia, Comunità Montana della Valcamonica (che con la Fondazione sono partner istituzionali e finanziatori del progetto), Università Bicocca, Politecnico di Milano, CO.GEO studio di geologia (quali partner scientifici attuatori, sempre coordinati dalla Fondazione), Edison, Valcamonica Servizi e Acqua Surgiva (sponsor privati con una presenza radicata sul territorio interessato dal progetto).
È possibile rivedere la conferenza stampa sulla pagina Facebook di Fondazione Lombardia Ambiente.