Dove vanno a finire i satelliti quando rientrano sulla Terra? C’è un luogo, nel bel mezzo dell’Oceano Pacifico, che ospita centinaia di relitti di navicelle spaziali. Questo cimitero del mare si chiama Punto Nemo – o Polo oceanico dell’inaccessibilità – e deve il suo nome al Capitano Nemo, l’eroe del romanzo Ventimila leghe sotto i mari di Jules Verne.
A 27mila chilometri dalla terra emersa
Punto Nemo ha anche un altro record: è il luogo dell’oceano più lontano da qualsiasi terra emersa.
È situato nella parte meridionale dell’Oceano Pacifico e dista esattamente 2688 chilometri, vale a dire 1451 miglia nautiche, dalle terre più vicine. Queste sono, a Nord, l’Isola di Ducie, piccolo atollo corallino che fa parte delle Isole Pitcairn; a Nord-Est l’isola Motu Nui, che si trova nei pressi dell’Isola di Pasqua e, a sud, l’isola Maker al largo della Terra di Marie Byrd in Antartide.
Oltre 260 relitti sepolti nel cimitero oceanico
Dal 1971 ad oggi sono stati oltre 250 i velivoli che hanno scelto le coordinate di Punto Nemo per il loro ultimo viaggio di cui un centinaio soltanto negli ultimi tre anni.
Tra queste ci sono anche svariate capsule da rifornimento russe e altre ancora dell’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea. Anche la celebre stazione MIR è finita nelle acque di Punto Nemo.
Stessa fine toccherà alla stazione spaziale cinese Tiangong-1, il cui rientro è previsto per le prime settimane del 2018. Tuttavia, al momento non è ancora chiaro se il laboratorio orbitante cinese riuscirà a raggiungere le esatte coordinate.
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