L’ultima follia in ordine di tempo è la collezione del designer statunitense Jared Gold.
Roach Brooches – questo il nome della linea – altro non sono che gioielli viventi realizzati con esemplari di blatta fischiante del Madagascar (Gromphadorhina portentosa) tempestati di cristalli Swarovski. I primi pezzi sono andati sold out nel giro di poche ore, venduti ad un prezzo dai 65 agli 80 dollari.
La scelta di includere animali vivi in una linea di accessori ha sollevato la profonda indignazione dei movimenti animalisti, e non solo la loro, che hanno espresso tutto il loro sdegno verso questa forma di sfruttamento animale.
Ma cosa c’è di nuovo nella collezione di Jared Gold? Niente. L’idea ripresa dallo stilista americano è, in realtà, usanza purtroppo già nota.
In Messico è comune imbattersi nei venditori di maquech, piccole spille realizzate con scarabei vivi e decorate con pietre semi preziose. La pratica è antichissima. C’è chi la fa risalire alle civiltà precolombiane e – nonostante il dibattito etico sul fatto se sia giusto o meno costringere un animale a passare la vita legato a una minuscola catenella dorata – godono tutt’oggi di grande popolarità. Negli Usa si tratta di oggetti richiesti, nonostante le limitazioni al traffico di animali vivi attraverso la frontiera messicana.
Anche il bacino del Mediterraneo non è del tutto estraneo alla tradizione degli animali vivi usati come ornamento. Gli antichi Egizi sono stati i primi a credere che “indossare” uno scarabeo vivo fosse di buon auspico. Per questo, ciondoli realizzati con piccole bottigliette contenenti scarabei erano accessori comuni.
L’orologio con le formiche
Molto più recente è, invece, il caso dell’Ant Watch. Pubblicizzato dalla Analog Watch Co. è un orologio il cui quadrante non contiene lancette, bensì 3-5 formiche vive. La trovata, che ha raccolto pesanti critiche, si è fortunatamente rivelata essere un pesce d’aprile, mai entrato in produzione.
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com