Il quorum al referendum non è stato raggiunto: ha votato il 32,19% degli aventi diritto. La netta vittoria del sì, 85,84%, di chi ha espresso il proprio voto non avrà alcun effetto.
16 milioni di elettori si sono recati alle urne: un numero comunque alto, se si pensa che alle scorse consultazioni europee hanno partecipato 11 milioni di cittadini. Un dato che evidenzia tutti i limiti dello strumento referendario.
Per le associazioni ambientaliste il bicchiere è mezzo pieno, come espresso dal Presidente nazionale di Legambiente Rossella Muroni: “Il quorum non è stato raggiunto, ma di due cose siamo certi: la prima è che la proroga senza limiti delle concessioni per l’estrazione di petrolio e gas rimane una colossale ingiustizia, in contrasto con le regole del diritto UE sulla libera concorrenza. La seconda è che non sarà certamente il mancato raggiungimento del quorum a fermare un cambiamento del modello energetico che sta già mettendo le fonti fossili ai margini. La nostra battaglia continua e la straordinaria mobilitazione dal basso organizzata in poche settimane, malgrado disinformazione e inviti all’astensione, dimostra il consenso di cui gode tra i cittadini il tema dello sviluppo sostenibile per combattere i cambiamenti climatici e far crescere le energie pulite”.
Secondo il WWF, inoltre, milioni di italiani hanno lanciato un segnale forte a favore delle rinnovabili.
Per Michele Emiliano, governatore della Puglia, una delle regioni che ha richiesto la consultazione, il raggiungimento del quorum era un’impresa impossibile. “Sono andate a votare 16 milioni di persone. Un successo strepitoso che impegna il governo a cambiare politica industriale ed energetica”, ha scritto Emiliano in un tweet.
Così nelle regioni
La Basilicata è stata l’unica regione nella quale è stato raggiunto il quorum, con il 50,5% di votanti.
Maglia nera a Trentino Alto Adige, Campania, Sicilia e Calabria: sono queste le regioni nelle quali si è recato alle urne il minor numero di elettori.
Questi gli altri risultati definitivi:
Abruzzo: Sì 85,8%, No 14,2%
Basilicata: Sì 96,4% No 3,6%
Calabria: Sì 93 % No 7%
Campania: Sì 91,4% No 8,6%
Emilia-Romagna: Sì 80,3% No 19,7%
Friuli Venezia Giulia: Sì 82% No 18%
Lazio: Sì 88,3% No 11,7%
Liguria: Sì 83,3% No 16,7%
Lombardia: Sì 79,6% No 20,4%
Marche: Sì 85,2% No 14,8%
Molise: Sì 90,8% No 9,2%
Piemonte: Sì 81,4% No 148,6%
Puglia: Sì 95,1% No 4,9%
Sardegna: Sì 92,4% No 7,6%
Sicilia: Sì 92,5% No 7,5%
Toscana: Sì 83,6% No 16,5%
Trentino-Alto Adige: Sì 83,7% No 16,3%
Umbria: Sì 82,8% No 17,2%
Valle d’Aosta: Sì 83,9% No 16,1%
Veneto: Sì 85,6% No 14,4%
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