Gobee.bike, l’innovatore operatore asiatico di bike sharing senza rastrelliera abbandona Parigi: colpa dei vandali, che hanno rubato o danneggiato migliaia di biciclette. Non basta, quindi, alla capitale francese, l’impegno della sua sindaca ecologista, Anne Hidalgo. Aprendo i lavori del C40 – il Cities climate leadership group, rete internazionale di città che lottano contro le conseguenze del surriscaldamento climatico – la sindaca di Parigi aveva dichiarato che «Per salvare i cittadini che amministriamo dall’inquinamento più venefico e dal traffico più caotico, i sindaci delle grandi metropoli del pianeta dovranno lavorare di concerto. Dalla scelta delle energie rinnovabili, che dovranno raggiungere il 100% del fabbisogno delle metropoli, a una mobilità meno inquinante, ossia all’uso di auto elettriche, al miglioramento dei trasporti in comune, all’aumento delle strade pedonali e alla costruzione di piste ciclabili sempre più ampie. Nel 2020, queste ultime copriranno 1.400 chilometri soltanto a Parigi».
Parigi nella capitale delle biciclette
Anne Hidalgo voleva trasformare Parigi nella capitale delle biciclette, triplicando entro il 2020 la quota degli spostamenti in bici dal 5 al 15% e ampliando il servizio di bike sharing, che ha già 86 mila utenti al giorno.
Ma ora, uno dei più innovativi operatori del bike sharing a flusso libero a Parigi alza bandiera bianca e si arrende di fronte all’inciviltà dilagante: «Nei mesi di dicembre e gennaio, la distruzione di massa della nostra flotta è diventata il nuovo intrattenimento di individui minorenni, incoraggiati da contenuti ampiamente condivisi sui social media» ha comunicato la società di Hong Kong in una e-mail ai suoi utenti della città francese.
In questo breve lasso di tempo, più di un migliaio di biciclette sono state rubate e circa 3.400 danneggiate: Nonostante 6.400 interventi di riparazione, a queste condizioni il sistema di bike sharing non è più sostenibile.
“Sul ponte sventola Bandiera bianca…”
Gobee.bike contava circa 150mila utenti in tutta la Francia. La capitolazione di Parigi sotto i colpi dei barbari è solo l’ultima sconfitta di questa start-up della mobilità sostenibile: dal 15 febbraio scorso Gobee.bike aveva già chiuso le sue attività nelle città italiane di Roma, Milano e Torino, affermando che il 60% della sua flotta è stata vandalizzata, rubata o gettata nei fiumi. « È stata una decisione molto difficile, deludente e frustrante per tutto lo staff di Gobee.bike, che ha lavorato sin dall’inizio con passione per far sì che questo progetto fosse realizzabile. Durante i mesi di dicembre e gennaio, le nostre biciclette sono diventate il bersaglio di sistematici atti di vandalismo, trasformandosi così in oggetti da distruggere per puro divertimento. Mediamente, il 60% della nostra flotta europea ha subito danneggiamenti, vandalismi o è stato oggetto di fenomeni di privatizzazione. Per questi motivi non c’è stata nessun’altra opzione se non procedere al termine del servizio a livello nazionale e continentale. Una decisione sofferta dal punto di vista morale, umano e finanziario» è la comunicazione agli utenti che si legge sul loro sito.
App innovativa
Le biciclette color verde brillante dell’azienda di Hong Kong potevano essere prelevate tramite un’app per smartphone al costo di 50 centesimi all’ora, facendo scorrere un codice a barre per aprire il blocco di sicurezza. Gli utenti potevano, quindi, lasciare la bicicletta ovunque dopo aver inserito il blocco della ruota.
Ci si chiede quanto di questo flop sia colpa dei vandali e quanto di problematiche progettuali. Charles Maguin, leader del gruppo ciclistico “Paris en Selle” ha affermato che le bici di Gobee.bike erano troppo fragili per il gravoso uso in sharing cittadino. I gruppi di utenti sottolineano come i mezzi offerti dall’operatore Mobikes, con le gomme piene, la trasmissione cardanica e le ruote a razze sembrano più resistenti agli atti vandalici e all’uso intensivo.
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