di Marco Bertolino e Maria Paola Ferranti
I ricci di mare sono molto apprezzati come specialità gastronomica in tutto il mondo e ciò che viene gustato sono le cosiddette “uova”. Tuttavia, la faccenda è un po’ più complessa. Quello che in realtà mangiamo sono le gonadi del riccio, ovvero l’intero apparato riproduttore, nel quale sono contenute uova o sperma a seconda dell’individuo.
Per quanto riguarda i ricci dei nostri mari, siamo soliti parlare di “riccio maschio” (di colore nero) e “riccio femmina” (di colore rossiccio), ma questa denominazione è erronea, in quanto si tratta di due specie diverse, ognuna delle quali presenta individui maschi e femmina (specie gonocoriche, cioè a sessi separati), anche se il sesso non è distinguibile in base all’aspetto morfologico esterno, ma è definibile solo in base all’emissione di uova o spermatozoi. Le due specie in questione sono, Arbacia lixula (quello che chiamiamo riccio maschio) e Paracentrotus lividus (riccio femmina). Di seguito con una breve descrizione capirete le differenze tra le due specie.
Riccio maschio
Descrizione
Arbacia lixula (Linnaeus, 1758). Echinoideo regolare, caratterizzato da un dermascheletro robusto e depresso ai poli, con aculei lunghi con scanalature longitudinali poco marcate e tubercoli primari presenti su tutto il corpo. Sul polo aborale, i pedicelli sono privi di ventosa e terminanti a punta. La colorazione è nera, ma il dermascheletro denudato risulta essere rosa-grigio, le gonadi sono di colore bianco-grigiastro. Può raggiungere 6 cm di diametro. È una specie erbivora che si nutre di alghe incrostanti (in particolare le Corallinaceae), che raschia sulla roccia.
Habitat
Vive su substrati rocciosi ricchi di alghe coralline, dalla superficie fino a circa 40 m di profondità.
Distribuzione
Presente in tutti i mari italiani.
Riccio femmina o edule
Descrizione
Paracentrotus lividus (Lamarck, 1816). Echinoideo regolare, caratterizzato da un dermascheletro globoso e un po’ depresso ai poli, fino a 8 cm di diametro, con aculei robusti, acuti e che presentano dei marcati solchi longitudinali con sporgenze laterali. La colorazione è variabile dal marrone scuro, al violaceo, al verde, in funzione della concentrazione degli spinocromi (pigmenti); il dermascheletro denudato risulta essere verde e le gonadi sono di colore arancione-rossastro.
È una specie erbivora, si ciba di alghe molli e arborescenti. È una specie edule di interesse commerciale e, proprio per evitare una raccolta indiscriminata, è stato istituito un Decreto Ministeriale (D.M. 12 gennaio1995) che ne regolamenta la raccolta.
Habitat
Vive su substrati rocciosi, sassosi ricchi di alghe, sul coralligeno e nelle praterie di Posidonia oceanica, dalla superficie fino a 80 m di profondità.
Distribuzione
Presente in tutti i mari italiani.
L’Atlante e i suoi autori
Questa scheda è tratta dall’Atlante della flora e della fauna “Pinneggiando nei mari italiani”, frutto di anni di studio e della passione di Marco Bertolino e Maria Paola Ferranti per il mondo marino e che ha come obiettivo di mettere in risalto la complessa biodiversità dei mari italiani e di farne conoscere le meraviglie. Il volume descrive oltre 650 specie, dalle alghe ai mammiferi, ed è preceduto da un’introduzione sui principali ambienti presenti lungo le coste italiane, dalla superficie alle maggiori profondità, in un’alternanza di aree sabbiose, ciottolose e rocciose, caratterizzate da habitat marini peculiari.
Marco Bertolino e Maria Paola Ferranti sono biologi marini dell’Università degli Studi di Genova, da anni impegnati nella ricerca.
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