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Natura
Animali, piante e habitat
ATLANTE DELLA BIODIVERSITÀ MARINA

Riccio maschio o riccio femmina? Questo è il dilemma

Riccio maschio o riccio femmina? Questo è il dilemma
Gruppo di Arbacia lixula © Marco Bertolino

Redazione Redazione 11 Mag 2019

di Marco Bertolino e Maria Paola Ferranti

 

I ricci di mare sono molto apprezzati come specialità gastronomica in tutto il mondo e ciò che viene gustato sono le cosiddette “uova”. Tuttavia, la faccenda è un po’ più complessa. Quello che in realtà mangiamo sono le gonadi del riccio, ovvero l’intero apparato riproduttore, nel quale sono contenute uova o sperma a seconda dell’individuo.

Per quanto riguarda i ricci dei nostri mari, siamo soliti parlare di “riccio maschio” (di colore nero) e “riccio femmina” (di colore rossiccio), ma questa denominazione è erronea, in quanto si tratta di due specie diverse, ognuna delle quali presenta individui maschi e femmina (specie gonocoriche, cioè a sessi separati), anche se il sesso non è distinguibile in base all’aspetto morfologico esterno, ma è definibile solo in base all’emissione di uova o spermatozoi. Le due specie in questione sono, Arbacia lixula (quello che chiamiamo riccio maschio) e Paracentrotus lividus (riccio femmina). Di seguito con una breve descrizione capirete le differenze tra le due specie.

Scheletro di Arbacia lixula, lato aborale © Maria Paola Ferranti

 

 

 

Arbacia lixula © Pinneggiando

Riccio maschio

Descrizione

Arbacia lixula (Linnaeus, 1758). Echinoideo regolare, caratterizzato da un dermascheletro robusto e depresso ai poli, con aculei lunghi con scanalature longitudinali poco marcate e tubercoli primari presenti su tutto il corpo. Sul polo aborale, i pedicelli sono privi di ventosa e terminanti a punta. La colorazione è nera, ma il dermascheletro denudato risulta essere rosa-grigio, le gonadi sono di colore bianco-grigiastro. Può raggiungere 6 cm di diametro. È una specie erbivora che si nutre di alghe incrostanti (in particolare le Corallinaceae), che raschia sulla roccia.

 

Habitat

Vive su substrati rocciosi ricchi di alghe coralline, dalla superficie fino a circa 40 m di profondità.

 

Distribuzione

Presente in tutti i mari italiani.

 

Scheletro di Paracentrotus lividus, lato aborale © Maria Paola Ferranti

Un esemplare in Natura di Paracentrotus lividus © Maria Paola Ferranti

 

 

Riccio femmina o edule

Descrizione

Paracentrotus lividus (Lamarck, 1816). Echinoideo regolare, caratterizzato da un dermascheletro globoso e un po’ depresso ai poli, fino a 8 cm di diametro, con aculei robusti, acuti e che presentano dei marcati solchi longitudinali con sporgenze laterali. La colorazione è variabile dal marrone scuro, al violaceo, al verde, in funzione della concentrazione degli spinocromi (pigmenti); il dermascheletro denudato risulta essere verde e le gonadi sono di colore arancione-rossastro.

È una specie erbivora, si ciba di alghe molli e arborescenti. È una specie edule di interesse commerciale e, proprio per evitare una raccolta indiscriminata, è stato istituito un Decreto Ministeriale (D.M. 12 gennaio1995) che ne regolamenta la raccolta.

 

Habitat

Vive su substrati rocciosi, sassosi ricchi di alghe, sul coralligeno e nelle praterie di Posidonia oceanica, dalla superficie fino a 80 m di profondità.

 

Distribuzione

Presente in tutti i mari italiani.

 

L’Atlante e i suoi autori

 

Questa scheda è tratta dall’Atlante della flora e della fauna “Pinneggiando nei mari italiani”, frutto di anni di studio e della passione di Marco Bertolino e Maria Paola Ferranti per il mondo marino e che ha come obiettivo di mettere in risalto la complessa biodiversità dei mari italiani e di farne conoscere le meraviglie. Il volume descrive oltre 650 specie, dalle alghe ai mammiferi, ed è preceduto da un’introduzione sui principali ambienti presenti lungo le coste italiane, dalla superficie alle maggiori profondità, in un’alternanza di aree sabbiose, ciottolose e rocciose, caratterizzate da habitat marini peculiari.

Marco Bertolino e Maria Paola Ferranti sono biologi marini dell’Università degli Studi di Genova, da anni impegnati nella ricerca.

© riproduzione riservata
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com
  • argomenti
  • biodiversità
  • mare

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