Rea, un esemplare di tartaruga marina Caretta caretta, è stato rilasciato in una mattinata di metà agosto sulla spiaggia dopo le cure ricevute dal personale del CRTM di Brancaleone. Si tratta di una femmina adulta, recuperata moribonda e alla deriva da alcuni diportisti a circa un miglio dalla costa. Notate le evidenti difficoltà a immergersi, i diportisti hanno subito contattato il personale del CRTM di Brancaleone per prestarle soccorso. Gli esami diagnostici approfonditi hanno confermato la sofferenza polmonare della tartaruga.
Probabilmente intrappolata in reti da pesca abbandonate o spazzatura alla deriva, è andata incontro a problemi polmonari che le impedivano di immergersi.
Grazie alle terapie farmacologiche e a tutte le cure ricevute dal personale del Centro, Rea ha finalmente iniziato a controllare l’assetto acquatico, a immergersi regolarmente e ad alimentarsi con appetito.
Diciassette anni di tartarughe curate
Il Centro Recupero Tartarughe Marine di Brancaleone è attivo sin dal 2006 e in tutti questi anni ha recuperato, curato e rilasciato in libertà centinaia di tartarughe marine.
Durante il suo periodo di ricovero della tartaruga, sono stati molti i visitatori colpiti dalla sua grandezza e dalla sua storia. Rea, figlia di Urano e Gaia, è il nome perfetto per una femmina di Caretta caretta in età di riproduzione possente e misteriosa.
Per festeggiare la sua guarigione, il Centro Recupero Tartarughe Marine di Brancaleone ha deciso di organizzare un evento pubblico e condividere questo bellissimo momento con tutti.
L’evento è stato un grande successo, con centinaia di persone ad assistere sulla spiaggia di Brancaleone. Rea, prima con passo spedito e poi con un nuoto fulmineo ma elegante, è sparita nel cuore del mar Ionio Reggino.
Un grazie in particolare alle associazioni Sea Shepherd Italia e Caretta Calabria Conservation per la preziosa collaborazione finalizzata alla riuscita dell’evento.
Blue Conservancy è da sempre impegnata in prima linea per la salvaguardia della specie tra Calabria e Sicilia e ogni anno soccorre, cura e rilascia in mare decine di tartarughe vittime della pesca e dell’inquinamento.
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