I ricercatori dell’università australiana di Adelaide hanno rilevato che i cambiamenti climatici in atto potranno causare il collasso dell’attuale catena trofica marina. Attraverso una simulazione sperimentale, realizzata con l’utilizzo di 12 vasche da 1.600 litri ciascuna, i ricercatori universitari hanno studiato gli effetti dell’aumento della temperatura e dell’acidificazione degli oceani – causate dall’effetto serra, per le specie marine che vivono nella biomassa alla base della catena alimentare. In queste vasche sono state allevate alghe, gamberi, spugne, lumache di mare e pesci.
Riproducendo il clima che potrebbe esserci fra qualche anno sulla Terra in seguito al riscaldamento globale, la piccola catena alimentare è stata osservata per sei mesi, durante i quali i ricercatori hanno misurato la crescita e la sopravvivenza delle biomasse, la produttività, le conseguenze sulla catena alimentare.
L’autore della ricerca, il dottorando Hadayet Ullah, e i supervisori professori Ivan Nagelkerken e Damien Fordham, dell’Environment Institute di Adelaide, hanno dimostrato che all’aumento della temperatura corrisponde una riduzione del flusso energetico tra le risorse primarie alla base della catena alimentare (come le alghe), i consumatori intermedi (gli erbivori) e i predatori carnivori al vertice della catena. Si è osservato, infatti, un aumento della produzione vegetale, ma sotto forma di cianobatteri (“ragnatele” gelatinose dette anche alghe verdi-azzurre), che non sono graditi agli erbivori.
«Una catena alimentare marina vitale e produttiva è cruciale per la conservazione della diversità delle specie ed è alla base di risorse alimentari ed economiche per milioni di persone nel mondo. Perciò è importante studiare come i cambiamenti climatici in atto modificheranno nel prossimo futuro la catena trofica degli oceani», ha commentato il ricercatore Hadayet Ullah.
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