Le terrazze bianche e rosa formate dalle fonti geotermiche sature di silicio che si gettavano nelle miti acque del lago Rotomahana, nell’Isola del Nord, erano considerate l’ ottava meraviglia naturale.
Delicato e allo stesso tempo dai colori ammaglianti, questo spettacolo naturale senza eguali era una vera e propria attrazione turistica di massa durante il periodo vittoriano, tanto che navi cariche di turisti arrivano qui da tutti gli angoli dell’Impero britannico.
Poi l’eruzione del vulcano Tarawera, nel 1886, che ha fatto temere che questo gioiello unico fosse andato perduto.
Località misteriosa
Sebbene molto celebri, le terrazze del lago Rotomahana non erano mai state oggetto di ricognizione da parte del Governo dell’epoca. Per questo, le esatte coordinate della località erano un mistero.
La mancanza di dati, assieme alla certezza che lo spettacolo naturale fosse ormai andato perduto sepolto dal lago, ne hanno impedito la riscoperta per secoli.
Il ritrovamento grazie a un diario
La scoperta nel 2010 del diario dell’epoca del geologo austro-tedesco Ferdinand von Hochstetter, che descriveva con accuratezza l’esatta localizzazione, ha dato il via a nuove ricerche.
I ricercatori dell’Istituto neozelandese di Scienza geologiche sono riusciti a risalire alle coordinate dell’ ottava meraviglia. Poi l’eccezionale scoperta: le terrazze non sono affatto andate distrutte, ma sono conservate sotto strati di fango e cenere.
Ora, come hanno spiegato i ricercatori, cominceranno le opere di recupero. L’obiettivo è quello di riportare le terrazze del lago Rotomahana al loro antico splendore ottocentesco.
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