- DA NON PERDERE Il percorso nella forra e il ponte tibetano
- PERCHÉ Splendido canyon naturale con acque cristalline
- QUANDO Dalla primavera all’autunno
- COME A piedi
Scorrendo tra i rilievi a Sud delle Dolomiti Friulane, a breve distanza del lago di Barcis, il torrente Cellina ha inciso la roccia calcarea in profondità per decine di metri. Le forme erosive con marmitte, le pareti verticali, i passaggi stretti creati dalla corrente ne fanno uno dei canyon più spettacolari d’Italia. E la strada carrozzabile, ormai chiusa, che corre al suo fianco, un tempo usata per la manutenzione delle antiche opere idrauliche, offre affacci emozionanti sulle acque turchesi che scorrono più in basso. A partire dal 2016 è anche percorribile un ponte tibetano (montato su funi metalliche libere di oscillare) che consente di attraversare il canyon a 20 metri di altezza, con un apposito imbraco che si usa sotto la supervisione di personale tecnico.
Sulle rupi sovrastanti circondate dai boschi volano il falco pellegrino, il gufo reale e il picchio muraiolo, ma è più facile osservare il merlo acquaiolo, un uccello capace di tuffarsi in acqua e nuotare nella corrente per catturare gli insetti di cui si nutre, che è anche il simbolo della riserva.
Al di sopra della gola, il fitto bosco aggrappato al pendio nasconde una grande varietà di fenomeni carsici con doline, pozzi, grotte e gallerie. Un sentiero breve e interessante sul lato Nord consente di rientrare al centro viste dalla fine della gola e percorrere tutto il tracciato dall’alto, passando in prossimità di un paio di punti panoramici. Tra questi anche lo spettacolare “skywalk”, un pontile di vetro e metallo sospeso nel vuoto, che si affaccia sulla diga e il lago di Barcis.
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