Le renne sono un simbolo della Norvegia. Per la cultura e la vita degli indigeni Sami – più comunemente noti come lapponi – la renna fornisce tutto, dai vestiti al cibo, ed è allevata all’aperto in mandrie che si spostano su lunghe distanze attraverso vaste aree di territorio al ritmo secondo l’alternarsi delle stagioni. Tradizionalmente, questa migrazione portava le renne a spostarsi per diverse centinaia di chilometri tra i pascoli estivi e quelli invernali. Con il passare del tempo, questo stile di vita nomade è stato ampiamente sostituito da una residenza estiva e una invernale.
La preoccupazione degli allevatori di renne
Però ora, con la costruzione prevista per la prossima estate di una linea elettrica lunga 55 chilometri, che serve il più grande impianto di gas naturale liquefatto dell’Europa occidentale, c’è grande preoccupazione tra gli allevatori di renne.
La nuova linea elettrica passerà attraverso i pascoli estivi e i lavori di costruzione inizieranno tra pochi mesi. Gli allevatori dicono che non possono perdere altra terra ed è proprio lì che le femmine partoriscono e le giovani renne si ammassano per sopravvivere all’inverno.
Un’opera per ridurre le emissioni
I sostenitori dell’opera dicono l’impianto di Hammerfest per il gas liquefatto contribuirà a ridurre le emissioni di anidride carbonica in Norvegia. L’operatore della rete elettrica sostiene che le renne saranno colpite solo in “misura limitata” e che, dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, il gas norvegese è diventato importante per la sicurezza energetica dell’Europa.
Ma gli allevatori controbattono che non ha senso scavare nella natura selvaggia e chiamarla transizione verde.
Questa battaglia per il tracciato dell’elettrodotto è paradigmatica delle difficili scelte che i Paesi devono affrontare in materia di riduzione delle emissioni, competizione per la terra e sostenibilità economica-sociale.
Fermare la costruzione della linea elettrica
Il gruppo del distretto delle renne di Sara, che conta circa 100 pastori, sta pianificando un’azione legale per fermare la costruzione della linea. I pastori sostengono che, anche una volta terminati gli impattanti lavori di costruzione le linee elettriche disturberanno il comportamento naturale degli animali. Le renne, infatti, evitano le aree degli elettrodotti. Si può farle passare sotto, ma non ci resteranno, perché le strutture le spaventano e non amano il rumore che fanno. Più in generale, i pastori sostengono che la società dovrebbe ridurre i consumi di energia o trovare alternative per ridurre le emissioni, come la cattura del carbonio, che il governo ha respinto in quanto pratica troppo costosa.
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