Una mostra, organizzata da tre grandi musei trentini per la prima volta insieme, esplora uno tra i temi più affascinanti della storia umana da punti di vista diversi e complementari: lo sciamanismo.
L’esposizione propone un approccio multidisciplinare e punti di vista innovativi sul rapporto – mai così attuale – tra gli esseri umani e ciò che non è umano, tra maschere inquietanti, installazioni immersive, artigianato e opere d’arte.
Il progetto “Sciamani”
Sciamani è un progetto originale nato dalla collaborazione di tre importanti musei trentini:
- MUSE – Museo delle Scienze di Trento
- Mart – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
- METS – Museo etnografico trentino San Michele.
Ogni istituzione ha curato una sezione di mostra, affrontando il tema secondo le proprie specificità e competenze e contribuendo alla definizione di un percorso eterogeneo, inclusivo, adatto a tutti i pubblici.
L’esposizione è visitabile negli spazi di Palazzo delle Albere a Trento e del Museo etnografico trentino a San Michele all’Adige fino al 30 giugno 2024.
Partner della mostra è la Fondazione Sergio Poggianella (FSP) da cui provengono oltre cento reperti e manufatti originari della Cina, della Siberia e della Mongolia.
La mostra “Sciamani. Téchne, spirito, idea
Lo sguardo del METS è dedicato alle tecnologie popolari e non a caso questa sezione si intitola Téchne, spirito, idea. Nelle sale – Agricoltura, Bosco, Mulino, Carri e Slitte, Segheria, Fibre Tessili – e nel Chiostro sono esposte opere di undici artisti contemporanei in dialogo con le opere alcuni oggetti della collezione di arte sciamanica della Fondazione Sergio Poggianella provenienti dall’Asia centrale.
Il chiostro del Museo a San Michele all’Adige ospita una yurta di provenienza centro-asiatica completa di arredi originali.
Comunicare con l’invisibile
Cos’è davvero lo sciamanismo? Chi sono gli sciamani e cosa fanno? Possiamo considerare queste figure i più antichi mediatori tra umanità e natura?
La sezione curata dal MUSE negli spazi di Palazzo delle Albere a Trento prova a dare qualche risposta a questi interrogativi utilizzando gli straordinari reperti sciamanici della Fondazione Sergio Poggianella, provenienti dalle culture mongole, siberiane e cinesi che ancora oggi praticano lo sciamanismo.
I focus affrontati in questa parte della mostra intrecciano archeologia, antropologia e scienze cognitive.
Più di cento reperti originali, tra cui costumi rituali, maschere, copricapi, bastoni, strumenti per la divinazione e per la cura, guidano visitatrici e visitatori in questo viaggio antropologico. Uno sguardo viene rivolto anche al tempo profondo: in mostra sono presenti alcuni reperti archeologici datati al Paleolitico superiore europeo.
Il documentario “Dialoghi con l’antropologo Sergio Poggianella” ripercorre le tappe che hanno portato alla nascita della collezione sciamanica della FSP.
La dimensione spirituale e terapeutica delle pratiche contemporanee
Nella terza sezione della mostra, a cura di Mart e ospitata a Palazzo delle Albere a Trento, il contributo dell’arte contemporanea si pone in continuità con la narrazione scientifica ed etnoantropologica. Tra stili eterogenei e media diversi (pittura, scultura, video, fotografia, installazione), il percorso indaga la dimensione spirituale e terapeutica delle pratiche contemporanee. In mostra circa 40 opere prodotte da 26 artisti e artiste internazionali negli ultimi 70 anni.
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