Sciami di minuscoli droni telecomandati voleranno di fiore in fiore per impollinare. Un’invenzione inutile – diranno i più – visto che ci sono già gli insetti. Già, ma che fare se le api e gli altri insetti impollinatori dovessero scomparire per colpa dei pesticidi?
Per questo, un team di ricercatori dell’Istituto nazionale di scienze e tecnologie industriali avanzate (Aist) di Tsukuba, in Giappone, sta studiando la soluzione. Api e farfalle telecomandate a distanza, che permettano di continuare a svolgere un ruolo fondamentale per la produzione alimentare. Un terzo del cibo che mangiamo, infatti, dipende dall’impollinazione. Basti pensare alle fragole, alle zucchine, alle mandorle e alle albicocche, giusto per fare alcuni esempi.
«La soluzione è già qui ed è molto più semplice – ha fatto sapere l’associazione ambientalista Greenpeace –. Basta fermare l’utilizzo smodato di pesticidi dannosi per gli insetti. Per questo, abbiamo lanciato una petizione per chiedere al Governo italiano e alla Commissione Europea la messa al bando dei prodotti chimici dannosi per le api e per le farfalle».
Ma il declino della popolazione di insetti non dipende solamente dall’uso smodato di pesticidi. «Anche i cambiamenti climatici, le monocolture e la perdita di habitat sono fattori ad alto rischio – ha concluso Greenpeace –. Per questo, è importante agire prima che sia troppo tardi».
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