Per la prima volta, anche in Europa è stata documentata la presenza del pesce delle caverne.
L’eccezionale scoperta è stata fatta in una grotta delle Alpi Sveve, nel Land meridionale del Baden-Württemberg.
I pesci, appartenenti al genere Barbatula, sono stati scoperti – quasi per caso – da alcuni speleosub.
Una volta compresa l’eccezionalità del ritrovamento anche i biologi si sono messi sulle tracce dei pesci delle caverne, riuscendone a catturare due adulti (della lunghezza compresa tra gli 8.2 e i 6.5 centimetri) e tre più giovani (di dimensione inferiore ai 3 centimentri).
«Questi animali abitano in una grotta remota che solamente una trentina di persone sono riuscite a raggiungere – ha detto il sub Joachim Kreiselmaier –. In queste grotte la visibilità è scarsa, le correnti sono forti e la temperatura dell’acqua è estremante fredda. Inoltre, la struttura labirintica delle grotte rende possibile l’immersione solo a persone davvero esperte».
Giovani pesci di 20mila anni fa
Gli animali prelevati hanno permesso di approfondire le conoscenze sui pesci delle caverne. Secondo i ricercatori, questa specie sarebbe comparsa circa 20mila anni fa, lasso temporale che ne fa quindi una specie “giovane”. «Questi pesci sono stati rinvenuti sorprendentemente a nord – ha detto la ricercatrice dell’Università di Costanza Jasminca Behrmann-Godel –. Prima si riteneva che la glaciazione del Pleistocene avesse impedito ai pesci di colonizzare habitat sotterranei così settentrionali. È stato solo quando i ghiacciai si sono ritirati che questa è diventata una zona ospitale per i pesci».
Occhi piccoli e lunghi barbigli
Nonostante appartengano a una specie relativamente giovane, questi pesci hanno sviluppato in poche migliaia di anni tutti gli adattamenti tipici degli organismi ipogei. «Gli occhi sono piccoli, adatti a vivere in zone dalla scarsa luminosità – ha aggiunto il coautore dello studio Jörg Freyhof –. Questi, inoltre, presentano lungi barbigli e hanno narici relativamente grandi».
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