Il rumore prodotto dall’uomo non solo è una delle forme di inquinamento più pericolose, ma è un grave ostacolo alla comunicazione tra gli animali. A rivelarlo è una nuova ricerca condotta dalla Queen’s University Belfast e pubblicata il 2 dicembre scorso su Global Change Biology.
L’analisi dei dati raccolti ha, infatti, mostrato come il rumore prodotto dall’uomo, forte e basso nell’intonazione, assai differente da quello presente in natura, a cui gli animali sono abituati e che rappresenta un’importante forza selettiva evolutiva, li induce a modificare i loro segnali acustici in situazioni che hanno un ruolo cruciale nella loro sopravvivenza, come la competizione per l’attrazione del partner, il respingimento dei rivali e la comunicazione genitore-prole.
Un rapporto di causa-effetto
Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno analizzato i dati relativi a 31 diverse specie, come per esempio rane e uccelli, raccolti attraverso 23 studi sperimentali che hanno esposto gli animali al rumore prodotto dall’uomo, confrontando la risposta di ciascuno di essi con quella relativa al rumore di fondo naturale nel loro habitat.
Sono state studiate le diverse componenti dei segnali acustici di ciascuna specie – come ampiezza (volume), intonazione, velocità (frequenza) –, scoprendo come il rumore prodotto dall’uomo induca gli animali a modificarle. Un risultato che ha non poche conseguenze e che può portare, per esempio, a influenzare i risultati delle competizioni: individui più grandi che producono normalmente chiamate a bassa frequenza possono essere indotti ad aumentarla in conseguenza al rumore, impedendo ad altri di valutarne correttamente le dimensioni e la capacità di combattimento.
Cambiamenti ambientali e conservazione
«Questo studio dimostra come l’inquinamento acustico abbia importanti ripercussioni per la sopravvivenza futura della fauna selvatica – spiega Hansjoerg Kunc, ricercatore della School of Biological Sciences della Queen’s University e autore principale della ricerca –, ma può anche dare alcune importanti indicazioni agli organi legislativi per consentirne una conservazione più efficace. Perché affrontare i cambiamenti ambientali indotti dall’uomo è una sfida sociale ed economica cruciale, che determinerà in ultima analisi la salute sia degli ecosistemi che degli organismi, compresi gli esseri umani».
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