Il Pianeta rischia di perdere 16 specie nel 2018. È questo quanto emerge dalla mappa dell’estinzione del WWF, che ha stilato la classifica delle specie maggiormente a rischio.
Nella lista ci sono la vaquita – di cui rimangono solo poche decine di individui – ma anche il pangolino cinese, che ha visto declinare la propria popolazione del 90% in appena mezzo secolo.
Quali sono le specie a rischio
Queste le specie che il WWF ha dichiarato a rischio: lupo rosso, orso marsicano, abete di Nebrodi, cavallo di Prezwalski, pangolino cinese, leopardo dell’Amur, rinoceronte di Sumatra, gipeto, kouprei, aquila del Bonelli, vaquita, bradipo pigmeo, lucertola delle Eolie, chiurlottero, madrepora oculata, ara golabu.
Un pianeta da salvare
Secondo il WWF, dal 1970 al 2012 l’uomo ha determinato il calo del 58% dell’abbondanza delle popolazioni di vertebrati terrestri e marini.
Non solo: l’azione umana ha amplificato di mille volte il normale tasso di estinzione delle specie sulla Terra.
«Abbiamo il dovere di accendere i riflettori sul rischio di estinzione di alcune specie preziose e chiamare tutti a raccolta per combattere le minacce che rischiano di cancellare tesori di biodiversità in Italia e nel Mondo – ha spiegato Donatella Bianchi, la presidentessa del WWF Italia –. Le specie su cui si concentra l’attenzione di questo nostro report sono gli “ambasciatori” di un percorso di estinzione che è arrivato, purtroppo, quasi a termine e per le quali non c’è più tempo da perdere».
La situazione in Italia
Anche nel nostro Paese ci sono specie fortemente minacciate. È il caso dell’orso marsicano, di cui oggi ne restano poche decine di esemplari, o dell’aquila del Bonelli (40 coppie); anche il gipeto è minacciato (sono una decina di coppie restano in Italia e meno di 10.000 in 3 continenti: Asia, Africa ed Europa), così come la lucertola delle Eolie, della quale ne restano un migliaio di individui. Stessa sorte incerta per una specie arborea endemica delle montagne siciliane, l’abete dei Nebrodi.