Associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di animali, maltrattamento, falso e reati ambientali. Sono le pesanti accusa mosse a undici persone nel corso della prima udienza, il 10 marzo scorso, del processo che le vede imputate per aver importato illegalmente cani e tartarughe e aver realizzato una discarica abusiva dove sono stati rinvenuti ossa e carapaci degli animali.
I cuccioli di cane, provenienti dall’Ungheria, sono stati oggetto di maltrattamenti e sottoposti a comportamenti insopportabili per le loro caratteristiche etologiche come, per esempio, essere separati molto precocemente dalle loro madri. Inoltre, sempre secondo l’accusa, sarebbero stati falsificati i passaporti e i relativi dati relativi alle profilassi sanitarie.
Dire no alla mercificazione
Gli illeciti contestati agli imputati sono molto gravi e riguardano centinaia di animali. Per questo la Lega Nazionale per la Difesa del Cane si è costituita parte civile.
«Al di là della falsificazione dei passaporti e altri comportamenti scorretti finalizzati al traffico illegale di animali, spesso gli animali soggetti a compravendita sono considerati alla stregua di oggetti inanimati, merce da cui trarre il maggior guadagno possibile mentre invece sono creature viventi che soffrono per i maltrattamenti subiti – sottolinea Piera Rosati, presidente LNDC Animal Protection –.
E, a mio avviso, lo stesso vale per chi i cani li compra, spesso soltanto su basi estetiche o di moda, senza avere un minimo di conoscenza della razza che va ad acquistare. Canili e rifugi di tutta Italia sono letteralmente pieni di cani che forse non hanno il pedigree, forse non sono “firmati”, ma hanno un cuore e un’anima che non vedono l’ora di donare a chi darà loro una casa.
L’amore non si compra, mi auguro che sempre più persone scelgano di adottare e smettano di foraggiare un sistema malato come quello messo in piedi dalle persone imputate in questo processo».
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