Con i suoi 609 metri, il Sabotin, Sabotino in italiano, domina parte della pianura isontina, del Collio e un tratto della Valle dell’Isonzo e permette di controllare dall’alto la città di Gorizia. Proprio per la sua posizione strategica, durante la Grande Guerra questa vetta rappresentò il punto difensivo più importante dell’armata austro-ungarica, che vi costruì rifugi e posizioni di difesa.
La linea difensiva dell’Esercito imperiale fu conquistata dalla Seconda armata italiana il 6 agosto 1916 durante la Sesta Battaglia del Fronte isontino. Vennero conquistati Oslavia, le colline di Piuma, il monte Calvario sopra Piedimonte e anche Gorizia. Dopo la conquista del Sabotino, gli italiani costruirono le postazioni di artiglieria nelle caverne e perforarono la parete rocciosa verso l’Isonzo per creare le feritoie d’artiglieria dalle quali colpirono le posizioni di difesa austriache sul Sveta Gora (Monte Santo), sul Vodice, sul Škabrijel (San Gabriele) ed il loro retroterra.
Sabotin oggi
Nel 1947 il confine di stato fu segnato sulla cresta del Sabotin e il territorio divenne pressoché inaccessibile fino al 1991. Ma dopo la proclamazione dell’indipendenza della Slovenia il monte è stato trasformato in una meta turistica popolare. Il Sabotin Park Miru (Parco della Pace del Monte Sabotino in italiano) oggi rappresenta un luogo di incontro e amicizia. Per raggiungere la panoramica cresta si possono utilizzare vari sentieri per escursionisti e anche itinerari ciclistici. Nella vecchia caserma che un tempo ospitava le guardie di confine della Jugoslavia ora sono alloggiati un punto informazioni e una piccola collezione museale. Tutto intorno si possono osservare i lavori di trinceramento, gli osservatori italiani e austro-ungarici e le postazioni per i cannoni. Dalla cima si può godere un bellissimo panorama verso il Monte Santo, su Gorizia, il Monte Calvario e l’Ossario di Oslavia.
Il Sabotin è parte integrante del Sentiero della pace dalle Alpi all’Adriatico che collega il patrimonio del Fronte isontino e le altre attrazioni naturali e culturali che si incontrano lungo l’allora linea del fronte. Oltre alla meravigliosa vista e alle testimonianze storiche, il monte affascina i visitatori anche per la rigogliosa e ricca vegetazione: su un’area abbastanza piccola si trovano piante tipiche del mondo alpino, le specie caratteristiche delle Alpi Dinariche, fino ad arrivare a specie submediterranee o addirittura mediterranee.
Per scoprire un nuovo itinerario sui sentieri storici della Prima guerra mondiale e fra le bellezze naturali slovene, vi diamo appuntamento alla prossima puntata.
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