Da sempre l’uomo è alla ricerca dell’elisir di eterna giovinezza, ma nonostante gli eccezionali progressi della scienza non siamo ancora giunti a un simile traguardo. Però potremmo essere più vicini se sapessimo codificare correttamente le caratteristiche delle stelle marine. Stando, infatti, a un team di ricercatori svedesi dell’Università di Goteborg, questo tipo di animale può vivere senza invecchiare per moltissimo tempo. Come? Grazie a un Dna peculiare. Punto cruciale della ricerca, i telomeri. Sono i pezzetti terminali del cromosoma, da sempre considerati la chiave per comprendere la longevità di un individuo: tanto lunghi sono i telomeri, tanto maggiore sono le aspettative di vita. Ebbene, lo studio del Dna delle stelle marine ha rivelato che in seguito a un normale processo riproduttivo, i telomeni dei nuovi tessuti formati risultano più lunghi del normale, indicando una potenziale longevità che l’uomo non possiede.
Il fenomeno è stato analizzato solo negli animali che si riproducevano per via asessuata (contrapposta a quella sessuata, con coinvolgimento di spermatozoi e cellule uovo): significa che un certo organismo è in grado di produrre un discendente da una porzione anatomica che in pratica continua ad autoreplicarsi. «Abbiamo constatato che i nuovi tessuti formatesi in seguito al processo riproduttivo asessuato, portano allo sviluppo di telomeri più lunghi e “vitali” di quelli provenienti dal corpo originario», spiega Helen Nilsson Skold, dell’Università di Goteborg. «Da qui potremo partire per comprendere quali sono i meccanismi biochimici che permettono alle cellule di non invecchiare». Gli studi sono stati effettuati su esemplari di Coscinasterias tenuispina (detta stella marina variabile), animale diffuso nel Mediterraneo e nell’oceano Atlantico. I vantaggi per l’uomo? «E’ inutile fornire false speranze», ammettono i ricercatori, «ma se in futuro fossimo capaci di comprendere il meccanismo che consente ai telomeri di rimanere stabili nonostante il trascorrere del tempo, potremmo non essere lontani dal giorno in cui anche l’uomo potrà diventare “immortale”».
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