Collaboro con Laowa ormai da diversi anni, dall’introduzione delle loro prime ottiche: il 60mm macro 2:1 e il 15mm shift macro 1:1. Da allora non ho più smesso di seguire questo brand che ha costantemente migliorato i suoi prodotti facendo dell’originalità delle sue ottiche il punto di forza del suo successo.
Fotografie e testo di Alberto Ghizzi Panizza
L’ultima ottica che ho ricevuto in prova è il Laowa FF 14mm f4.0 C&D-Dreamer. Un ultra-grandangolare full frame da 115° di angolo di campo diagonale dedicato al mondo reflex.
L’ottica è completamente manuale nella versione per Nikon mentre per Canon ha la CPU per impostare il diaframma dal corpo macchina e per riportare i dati EXIF.
Con le Nikon quindi meglio impostare il tipo di ottica dal menù “Obiettivo senza CPU” per riportare i dati di scatto corretti sia in fase di scatto che negli EXIF. Il peso è di 320g, è piuttosto compatta per essere un 14mm e la costruzione è di elevata qualità.
È stato chiamato C&D-Dreamer per l’assenza quasi completa di distorsioni e aberrazioni. Anche la nitidezza dal centro ai bordi è molto elevata.
L’apertura va da f/4 a f/22. La distanza minima di messa a fuoco minima è di 0.14 cm con un rapporto di riproduzione massimo 0.3X. L’ottica è quindi particolarmente adatta per riprendere soggetti a distanza molto ravvicinata e per la macro ambientata.
La luminosità massima è f/4 quindi non è l’ideale per la fotografia notturna, ma con macchine recenti come con la D850 e la Z6II su cui l’ho testata è stata in grado di produrre ottime immagini anche astronomiche.
Alla fine rispetto ad un più luminoso f/2.8 dovrò solo raddoppiare gli ISO per avere la stessa luminosità.
Ho scattato quindi diverse foto alla Via Lattea e al cielo stellato utilizzando ISO3200 rispetto a ISO1600. Visto comunque l’ottimo comportamento a tutta apertura le immagini prodotte mi sono piaciute anche in un campo fuori dalla sua “comfort zone”. Questa dà il suo meglio con il paesaggio diurno e l’architettura, ma come dicevo prima non disdegna nemmeno la macro.
Ho utilizzato l’ottica negli ultimi 15 giorni e mi sono trovato sempre molto bene anche in situazioni molto difficili come la fotografia di paesaggio notturno con le lucciole.
La foto che ho scelto tra le varie che ho scattato con questo obiettivo è una notturna scattata al Castello di Torrechiara in provincia di Parma in una calda serata di giugno. Nonostante in molti credano che un’ottica f/4 non sia abbastanza luminosa per una notturna in realtà si può tranquillamente utilizzare semplicemente allungando il tempo o alzando gli ISO di uno stop.
Sono stato molte volte a scattare foto alle lucciole ma quest’anno ne ho trovate davvero tante. Queste dopo il crepuscolo hanno iniziato a rischiarare il sentiero che dai campi conduce al castello. Ero da solo con la mia fotocamera a scattare in mezzo al silenzio e allo scintillio di migliaia di lucciole.
Questa circostanza mi catapultato in una situazione davvero magica e quasi surreale. Come rappresentare al meglio questa emozione e questa magia?
La cosa più semplice, come avevo già fatto in altre situazioni, sarebbe stato quello di fare una lunga o lunghissima esposizione, in genere con il diaframma a tutta apertura, per catturare un numero molto elevato di lucciole. Queste nei loro tragitti volano lampeggiano creando piccole scie di luce che vengono moltiplicate durante l’esposizione grazie ai loro spostamenti. Quindi più si sta a scattare e più lucciole verranno catturate.
Il problema è che in questa situazione facendo un’unica esposizione, ad esempio di 20 minuti, il castello che è illuminato con dei fari sarebbe completamente bruciato e avrebbe creato al centro del fotogramma un alone di luce irrecuperabile anche in post produzione.
Ho preferito così fare una serie di una quarantina di esposizioni da circa 30 secondi ciascuna. Per unirle ho semplicemente usato il programma Starstax, programma freeware, che è lo stesso che uso per gli startrail. Infine sul campo ho realizzato un bracketing di esposizioni per recuperare tutte le luci e le ombre della scena. Il passaggio finale in post produzione è stato quello di unire l’HDR, creato grazie al brackenting, con la foto delle scie delle lucciole montata da Starstax. Potevo fare un maggior numero di esposizioni per aumentare il numero di lucciole e ottenere delle scie stellari più lunghe. Ma dopo una mezz’ora di buio è uscita la Luna, quasi piena, che avrebbe creato troppo contrasto e reso la luce delle lucciole meno visibile.
Attrezzatura utilizzata
Laowa 14mm f/4 Zero-Distortion DSLR ha un design ottico studiato specificamente per offrire agli utenti DSLR un obiettivo di superba qualità ottica, con caratteristiche che lo rendono ideale sia per paesaggio ed architettura che per fotografia notturna e molto altro.
- Ultra-wide: angolo di campo 114°
- Zero Distortion
- Minima distanza di messa a fuoco – 14,5 cm (Mini Macro)
- Leggero e compatto: 320gr / 360gr
- Auto-Aperture per versione Canon EF
- Resa stelle a 10 punte
- Filtro 67mm
- Attacchi : Canon EOS, Nikon F
Scopri di più su: www.laowa.it
Alberto Ghizzi Panizza
È un fotografo professionista, testimonial Nikon Europa, Nikon School Master ed ESO Photo Ambassador.
Nato a Parma nel 1975, ha ereditato la vena artistica dal nonno pittore naives e dal padre fotografo amatoriale. Fin da bambino disegna e dipinge avvicinandosi alla fotografia a pellicola già in gioventù. Grandissimo appassionato di tecnologia e computer è un precursore della fotografia digitale.
Quello che nasce come un semplice hobby cresce negli anni successivi diventando un punto cardine della sua vita.
Ha ricevuto più di cinquanta premi nazionali ed internazionali e realizza costantemente workshop, corsi, mostre e conferenze in tutto il mondo.
Riconosciuto come uno dei migliori fotografi italiani realizza corsi e workshop sia collettivi che individuali. È docente per la Nikon School e per Digital Camera School. Collabora con svariate agenzie fotografiche internazionali; pubblica foto e articoli su numerose testate italiane ed estere sia per il web che cartacee.
Nel 2018 diventa Laowa Venus Optics Brand Ambassador.
Puoi seguire il suo lavoro su:
Instagram: @albertoghizzipanizza
Facebook: @albertoghizzipanizza