Nome
Sterpazzola (Sylvia communis)
Descrizione
Il maschio ha testa grigio chiaro, gola bianca, petto sfumato di rosa, dorso grigio-marrone, lati della coda bianchi.
Fenologia
In Italia è nidificante e migratrice. Sverna in Africa a sud del Sahara.
Habitat
La Sterpazzola necessita di aree con vegetazione mista comprendente erba alta, cespugli bassi, arbusti, solitamente in terreni asciutti e ben esposti. Spesso si rinviene tra le coltivazioni. Costruisce il nido solitamente in rovi, ortiche o altra vegetazione densa.
Distribuzione
In Europa la specie è assente soltanto dalla Scandinavia settentrionale, dall’Islanda, da buona parte del sud della Penisola Iberica e, inoltre, da Baleari, Corsica e Sardegna mentre è decisamente rara in Sicilia.
In Italia continentale è ampiamente distribuita, con discontinuità nelle Alpi, dovuta a fattori altitudinali, nel meridione e in Sicilia, mentre è del tutto assente dalla Sardegna. La popolazione italiana è stimata in 50.000-250.000 coppie.
Stato di conservazione
Nell’inverno del 1968-1969, a causa di una straordinaria siccità nei quartieri invernali, le popolazioni dell’Europa centrale di Sterpazzola subirono un pesante declino con perdita (misurata nel Regno Unito) di circa due terzi degli effettivi. Più recentemente, tuttavia, si è rilevato un lento ma costante aumento e la situazione della Sterpazzola è generalmente ritenuta sicura.
Come altre specie legate ad ambienti ecotonali, la Sterpazzola può risentire negativamente dell’evoluzione spontanea della vegetazione che comporta la conversione di arbusteti e cespuglieti radi in cenosi più fitte e in ultimo in boschi. Localmente, la riduzione di roveti e altre aree incolte, come pure l’intensificazione delle pratiche agricole e la riduzione degli elementi marginali tra i coltivi, possono fortemente ridurre l’idoneità ambientale per la specie. Indubbiamente importante l’effetto della siccità nel Sahel e in generale delle condizioni riscontrate durante svernamento e migrazione.
di Fabio Casale, Fondazione Lombardia per l’Ambiente
Supervisione scientifica: Giuseppe Bogliani, Università degli Studi di Pavia
tratto da:
Casale F., 2015. Atlante degli Uccelli del Parco Lombardo della Valle del Ticino.
Parco Lombardo della Valle del Ticino e Fondazione Lombardia per l’Ambiente.
Foto: Antonello Turri
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com