La Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità la mozione che chiede la riduzione dell’utilizzo di pesticidi nelle produzioni agricole, per favorire il metodo biologico.
L’obiettivo è quello di garantire maggiori tutele per la salute dei consumatori, come spiegato nel testo sottoposto al voto dell’assemblea e che punta a «Potenziare il sistema dei controlli sull’uso corretto dei pesticidi in agricoltura, incrementando anche i controlli sui prodotti agroalimentari importati dai Paesi terzi per i quali è possibile dimostrare che siano stati trattati con il glifosato oltre la soglia permessa in ambito europeo, al fine di tutelare la filiera produttiva italiana e garantire alti standard di qualità; a vigilare affinché il monitoraggio del livello di contaminazione da pesticidi nelle acque sia omogeneo su tutto il territorio nazionale e che tutte le regioni si dotino di un piano per la tutela delle acque, al fine di assicurare un alto livello di protezione della salute umana, animale e dell’ambiente».
Verso un modello agricolo sostenibile
La mozione sottolinea l’importanza di un modello agricolo sostenibile, tanto per l’uomo quanto per l’ecosistema. «La mozione approvata è di importanza strategica – spiega Angelo Gentili, responsabile Agricoltura di Legambiente –. L’atto impegna il governo in modo significativo a limitare l’utilizzo di pesticidi in agricoltura al fine di assicurare un alto livello di protezione della salute umana, animale e degli ecosistemi. In Italia, infatti, vengono utilizzate annualmente 130mila tonnellate di pesticidi, che contengo 400 sostanze diverse, con tutte le conseguenze negative del caso a livello di contaminazione degli habitat, del suolo, delle acque e del cibo che utilizziamo ogni giorno».
Attenzione al multiresiduo
La mozione pone l’accento anche sul rischio causato dal multiresiduo, ovvero dalla presenza di più pesticidi sullo stesso prodotto e che, secondo l’ultimo dossier di Legambiente, interessa ben il 18% del campione di frutta e verdura analizzati. «Per la prima volta – conclude Gentili – viene preso in considerazione in un atto parlamentare, come più volte sollecitato da Legambiente, il rischio legato al multiresiduo, cioè la possibilità, ammessa per legge, di avere in uno stesso prodotto agricolo fino a 10-20 residui diversi di molecole pericolose di sintesi, che potrebbero avere effetti sinergici negativi».
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