La Fondazione “Born Free” ha accolto con favore la decisione del governo del Malawi di distruggere l’avorio sequestrato ai bracconieri. Il 2 aprile, il Capo di Stato Mutharika appiccherà il fuoco a tonnellate di avorio accumulato, in un simbolico gesto di contrasto al commercio illegale di animali selvatici.
Il Malawi, noto per la sua vivace cultura e la popolazione amichevole, vuole rappresentare il cuore generoso dell’Africa, il suo amore per il mondo animale e l’impegno a proteggere il patrimonio naturale del continente.
La popolazione si unirà ai rappresentanti delle istituzioni e degli Enti non governativi in una marcia di solidarietà: prima di appiccare il fuoco alla pila di avorio, il Presidente riceverà la raccolta di firme per la campagna “Stop Wildlife Crime. Protect Malawi’s Wildlife”. Questa iniziativa sottolinea l’importanza di coinvolgere tutti i settori della società nella lotta contro i crimini verso la fauna selvatica.
Perché distruggere?
Ian Redmond Obe, della “Born Free Foundation” ha dichiarato: “Lo scorso anno la Francia ha tritato 3 tonnellate di avorio illegale; il mese scorso il Kenya ne ha bruciate 15 tonnellate; ora il Malawi seguirà con 4 tonnellate. Qualcuno ci chiede perché non venderlo e usare i proventi per difendere gli elefanti. Sarebbe come buttare benzina sul fuoco! Fin tanto che esisterà un commercio legale di avorio, ci saranno criminali che tenteranno di inserirsi illegalmente nel commercio e questo porterà alla morte di altri elefanti e uomini. Con il numero di elefanti in riduzione in tutta l’Africa, non è più tempo di ripetere gli errori del passato. Congratulazioni al Malawi per il messaggio che indirizza al Mondo: la moda dell’avorio è passata!”.
Gli elefanti devono tornare a svolgere il loro ruolo nel sistema ecologico africano, quali specie chiave per il mantenimento della vegetazione della foresta e della savana.
Info
Il Malawi viene utilizzato come Stato deposito dai contrabbandieri, che sfruttano la sua posizione chiave a cavallo delle tre principali aree popolate di elefanti, cuore del bracconaggio: la Luangwa Valley in Zambia, Selous in Tanzania e Niassa in Mozambico. Questa attività illegale genera un traffico di miliardi di dollari e le stime più prudenti valutano in circa 20 mila gli elefanti uccisi ogni anno.
www.malawiwildlife.org
di Luca Serafini
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